giovedì 28 ottobre 2010

Siamo poveri

Jules Bastien - Lepage, Le mendiant

Stamattina al supermercato,  parlavo con una coppia di coniugi  presso il banco di frutta e verdura. Sceglievano con cura i prodotti, quelli che costavano  meno. Scusa Stefano ha detto Sara al marito, perché non prendi quei pomodori, mi sembrano davvero buoni e il marito che ne aveva comprati altri le ha risposto: "costano di più, li compreremo quando riscuoterò". La moglie sorridendo mi ha detto: "non ho più il lavoro, non guadagnavo molto ma  ci aiutava a vivere meglio".
La differenza  di prezzo dei pomodori era meno di un euro!.
Aumenta di giorno in giorno il numero delle persone che selezionano, che guardano con desiderio e che  lasciano negli scaffali ciò che vorrebbero. Spesso i pacchi di pasta sono aperti, ne mancano pochi fili, utili forse a soddisfare il bisogno di chi con una misera pensione non ce la fa.
Siamo poveri! C’è ancora chi nega questo nostro stato di povertà ma la nostra miseria  è  palese e tangibile. Nega, chi non vuole assumersi la responsabilità del nostro stato di indigenza, non più espresso con la mano tesa per una moneta ma col desiderio costante e represso di avere ciò che non  è più possibile avere. L’Italia  è  un tronco diviso in due, di cui piccolissima è la parte occupata da chi può permettersi il superfluo e scialacquare il più e sempre più grande, anzi enorme, la parte di chi ogni giorno deve stringere la cinghia.
Siamo poveri! Una povertà dignitosa che si consuma tra le mura domestiche, espressa con la rinuncia anche all’indispensabile, evidente specialmente  nei bambini.
Siamo poveri! Di una povertà strisciante, silenziosa che rode fino allo spasimo: il suicidio  per aver perso tutto;  la depressione per la sconfitta; la disperazione per un lavoro tanto agognato e mai avuto; per l'ingiustizia sociale.
Siamo poveri! A far la differenza dei pomodori era meno di un euro, nulla per chi ha tanto, ma forse in quel momento serviva per il latte del più piccolo.
Siamo poveri! Una povertà quasi dimenticata nell’assestamento sociale in cui vivevamo ma che ci sta travolgendo come uno tsunami .


Jules Bastien - Lepage (1848-1884), Autoportrait