sabato 19 luglio 2014

Centenario della nascita di Gino Bartali, 19 luglio 2014



Al Museo di Gino Bartali a Ponte a Ema, Alfredo Esposito,  Presidente del Quartiere 3, ha presenziato con altre autorità  la commemorazione del Centenario della nascita del grande campione. La Benedizione è stata celebrata dal Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze.


Il Cardinale Giuseppe Betori Arcivescovo di Firenze e Alfredo Esposito Presidente del Quartiere 3  

Bartali è un esempio per i giovani e la sua commemorazione un momento di storia importante perché personaggi come Bartali danno lustro al Paese e arricchiscono la nostra memoria.




Chi  come me ha avuto modo di visitare il Museo ne resta affascinato perchè gli oggetti esposti tracciano un percorso tangibile  della storia  di Bartali, personaggio carismatico  sia dal punto di vista sportivo che umano << giusto fra le Nazioni>> per il grande contributo che seppe dare a sostegno dei tanti ebrei che salvò.

mercoledì 2 luglio 2014

Arnold Henry Savage Landor, pittore - viaggiatore.



Non lascia indifferente il visitatore la mostra che la Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti, nell’ambito del suo centenario (1914-2014),  ha dedicato al pittore-viaggiatore Arnold Henry Savage Landor, illustre fiorentino, esponendo quaranta tele provenienti dalla  collezione Fusi.
Artista dai molteplici interessi, Savage  Landor  amò molto viaggiare fin dall’adolescenza e rappresentò nelle sue opere, come scatti fotografici gli usi e i costumi dei popoli  con i quali entrò in contatto, suscitando nel visitatore ammirazione e curiosità.
Artista poliedrico, fu pittore, scrittore, antropologo, fotografo, inventore ma soprattutto esploratore; Savage Landor assomma in sé le doti del grande uomo di cultura. Viaggiò dall’Europa all’Africa, dall’Asia alle Americhe all’Australia, dal deserto alle cime dell’Himalaya, con ogni mezzo: a piedi, in nave, a cavallo. Eccezionale cronista,  documentò  attraverso le sue opere la sua esperienza di  viaggiatore attento agli usi, ai costumi e alle diverse culture dei popoli accomunate dalle sue opere. 




Viaggiò sempre in compagnia dei suoi amici inseparabili quali la  matita, il pennello, i colori, le tavolette e la carta per  fermare come uno scatto fotografico  ogni attimo delle sue scoperte, ogni particolare e ogni espressione degli  individui, dei popoli e dei territori con i quali entrò in contatto.  La sua arte ha il pregio della scoperta, della conoscenza, della capacità di accomunare popoli così lontani, così diversi e farli sentire così vicini a noi.
Amò e predilesse Firenze (1865 – 1924), la città della sua formazione artistica, dove si ritirò negli ultimi anni per scrivere la sua autobiografia.