mercoledì 25 marzo 2015

L’artista del colore e della luce: Angela Baccani




Acrilico su tela: Lungo i portici


“L’emozione di un sogno a colori” è il titolo della mostra  dell’artista Angela Baccani, alla quale ho partecipato sabato 21 marzo alle ore 18.00 nella Sala espositiva  della Biblioteca Comunale di San Casciano V. P. (FI).

“Paesaggi sinuosi fatti di curve e spirali dove il colore è protagonista assoluto.
Un percorso onirico e fantasioso
attraverso il mondo surreale e luminoso di Angela Baccani” (Loc.)

 
San Basilio

La visita è un’immersione nella luce, negli infiniti spazi di luce, nei colori solari che riflettono appieno la personalità dell’artista, felice, gioiosa della sua arte.
Di fronte a tanta bellezza, le parole rischiano di non esprimere nella loro totalità le opere che avvolgono il visitatore  in una spirale di colori e di luce che richiamano al momento  i colori  meravigliosi  di altri artisti, ma poi ti accorgi che  la profondità dei toni sono decisamente personali, espressioni di un’interiorità fatta di luce e di sogno, di ambienti semplici ma onirici che spingono l’occhio  verso il ricordo dell’infanzia,  proiezione dell'artista e di se stessi.
 



La Scia

L’occhio fa fatica a staccarsi dal tripudio di colori fantastici  in cui  tutto diventa poi  reale, naturale, semplice, espressivo, una  metafora di un mondo felice, una  perfetta fotografia dell’artista che attraverso il colore e la luce ci conduce  senza forzature in un mondo fantastico, surreale, metafisico, il mondo puro di Angela Baccani. 

Da visitare fino al 29 marzo per goderne le suggestioni e le percezioni che scavano nell'intimo.

giovedì 19 marzo 2015

Oggi, 18 marzo 2015, festeggio il mio compleanno.



María vestita da contadina valenciana
Joaquín Sorolla (1863–1923)



Compio settant’anni. Il numero è alto ma non mi turba. Non impaurisce il tempo trascorso se si ama la vita, se non si guarda indietro o nel futuro con paura e timore, se si apprezza ciò che la vita ci ha donato.

A me ha donato tanto, merito di chi da tanto mi vive accanto e mi rende dolce ogni momento della mia vita e della mia giornata.

Vivo con gioia il mio tempo, guardo sorridendo a quello trascorso e col cuore colmo di speranza a quello che verrà.

È un traguardo importante, una valutazione della vita trascorsa, di momenti lieti e tristi ma sempre vincente contro le avversità.

I miei settant’anni li ho trascorsi felice con tutti  quanti  se ne sono ricordati  con pensieri, con parole affettuose e con fiori odorosi, annuncio della primavera nell’aria e nella mia vita.

Felice, circondata dall’affetto dei miei figli adorabili in ogni gesto, di tre splendide nuore e del sorriso dolcissimo del piccolo Pietro: -auguri nonna- mi dice e gli occhi non reggono, il tremolio della luce ne è testimone col battito accelerato. Una serata indimenticabile giocata tutta  sulla sorpresa davanti a una tavola imbandita dove il pesce ruba ogni golosità. I regali sono stupendi e come dagherrotipo mi passa accanto una bambina esile, con lunghe trecce rosse che sognava di volare su una nuvola rosa, io stasera non sono più molto leggera, i miei capelli sono tinti ma volo, sto volando ancora su una nuova rosa, viatico della mia vita.



Sono felice!

Grazie di cuore a quanti mi sono stati vicini e con i quali condivido con gioia la mia felicità.


domenica 15 marzo 2015

Meraviglioso Boccaccio, un’elegia dell’amore


I novellatori

Il film di Paolo e Vittorio  Taviani, Meraviglioso Boccaccio, offre una lettura del Decamerone che diventa uno spaccato di vita.
Le cinque novelle ci conducono attraverso il racconto dei giovani nei luoghi più salubri  lontano dalla peste, metafora del male, del peccato, della morte che colpisce implacabile, che annulla anche gli affetti più cari.
La fotografia trasforma il paesaggio in una galleria d’arte che rispecchia perfettamente, come la colonna sonora,  situazioni e stati d’animo.
I costumi ricreano la Firenze del 1300 ma i temi  sconfinano nella modernità di oggi con i suoi valori e le sue negazioni.
Un film calibrato in ogni espressione, in ogni manifestazione d’affetti che travalicano il contingente.
È un inno alla vita che riempie le narici del profumo dei fiori, del sacrificio d’amore, della coscrizione e della ricerca dell’amore, un’elegia dell’amore, un desiderio di vita troppo spesso negato che fa riflettere e pensare al ruolo della donna nella società, vilipesa, picchiata, martoriata ma anche forte nella sua dignità che preferisce morire e gridare al padre il sopruso di un sentimento che nemmeno la morte annienterà.

C’erano in sala alcune scolaresche che, adeguatamente guidate, hanno imparato che ogni testo si può leggere con molti linguaggi e che ogni elemento si può decodificare oltre le contingenze.
 

domenica 8 marzo 2015

8 marzo, una giornata per riflettere.

 

Flavio Gagliardi, Malinconia

L’amore è "rispetto incondizionato per l’altro"


Contro la violenza nel pubblico e nel privato, la donna chiede rispetto e dignità.

per dire "no" alla violenza

da questo blog:

venerdì 7 marzo 2014: 8 marzo. La donna non chiede di essere festeggiata ma rispettata.

domenica 24 novembre 2013: La violenza non è solo una ferita da coltello.

giovedì 8 marzo 2012: La festa della donna? No, grazie

sabato 24 novembre 2012: La violenza sulle donne

martedì 8 marzo 2011: A chi dedicare l’8 marzo? All’Italia del Risorgimento


giovedì 5 marzo 2015

I tesori di Firenze: Il Tempietto del Santo Sepolcro



Elegante e raffinato, il  Tempietto del Santo Sepolcro, che si può ammirare nella  Cappella Rucellai, è un monumento funebre, una delle più belle opere di Firenze ma  che non  tutti conoscono. 

Il tempietto, in marmi policromi bianchi di Carrara e verdi di Prato, è una piccola ma preziosa architettura,   commissionato da Giovanni Rucellai e realizzato da   Leon Battista Alberti nel 1467, sul modello del Santo Sepolcro di Gerusalemme, come recita la lapide latina posta sopra la porticina del sacello.

Il sacello, gioiello rinascimentale, non lascia indifferente il visitatore, tale è la sua bellezza negli elementi connotativi e decorativi.
Il tempietto a pianta rettangolare è coronato da un merletto di gigli  che alludono al “fiore” di Firenze.
All’interno, le pareti sono affrescate con un cielo stellato sulla volta e una Pietà, una Deposizione e una Resurrezione sulle lunette e sulle pareti, attribuite a Giovanni da Piamonte, principale collaboratore di Piero della Francesca.



La Cappella, col prezioso tempietto restaurato, è stata collegata di nuovo alla chiesa di San Pancrazio, sconsacrata nel 1808, e inserita nel percorso straordinario per bellezza del Museo Marino Marini.
È stato realizzato un  video sulla Cappella Rucellai e l’Alberti, visibile al pubblico nella sala che precede l’ingresso alla Cappella.