martedì 31 dicembre 2013

Auguri





Buon Anno a tutti.
Con l’augurio che nel 2014,
per ogni bambino del mondo
ci sia una stella a brillare.

domenica 29 dicembre 2013

La vigilia del 24 nelle tradizioni


Gherardo Delle Notti (1590-1656), Adorazione del Bambino (1620)
Galleria degli Uffizi, Firenze.

Secondo la tradizione di Sarno (SA) e non solo, Natale è tutto nella vigilia del 24 quando tra canti natalizi e cucina si consuma l’attesa, l’avvento di ciò che si rinnova nella speranza di un mondo nuovo nello spirito, nei riti, nei valori. La vigilia è come una volta momento di aggregazione di tutta la famiglia allargata. Cosa c’è stasera? Hai preparato gli struffoli? Con tanto miele e diavolilli?. A me senza frutta candita! E le zeppole? Col cavolo, con i pesciolini, semplici, calde e col sale. Ho fatto le polpette di baccalà, sono buonissime e c’è la coda in cucina. La prima parte della cena è esaurita ma abbiamo appena iniziato. Quest’anno la tavola è ancora più allegra perché c’è Pietro che a soli tredici mesi batte tutti negli assaggi. È bellissimo vivere il Natale in famiglia. Si mangia irrorati dalle luci del  Presepe. Ognuno sceglie l’angolo che preferisce; a me piace la grotta in montagna ma quella che colpisce è la grotta col Bambino. È mezzanotte quando la vigilia cede al Natale, un applauso accoglie il Bambino nella mangiatoia  e scattano gli auguri. Ci siamo ancora tutti a festeggiare ma gli anni passano e qualcuno degli amici è già andato via. Quante vigilie ho  vissuto tra passato e presente ma l’ultima è sempre la più emozionante. Scorro nelle foto i volti di chi da tempo non c’è più e mi allieto con i presenti che formano altre generazioni. Il tempo scivola via sempre più veloce man mano che gli anni passano. Ci proponiamo di cucinare meno per la prossima volta ma è proprio nel susseguirsi incessante dei piatti la festa, aggiunge qualcuno, compresa la frutta secca, ognuna con un suo ricordo e un suo significato; e ci arrendiamo.  Quest’anno hanno vinto le polpette di  baccalà. Sorniona osservo, gioisco e penso al prossimo anno.

giovedì 26 dicembre 2013

Natale insieme, con crostata, miele, cioccolatini e tanta amicizia




È bello in attesa del  Natale ritrovarsi. Per me quest’anno l’attesa è stata speciale perché ho avuto modo di incontrare le persone a me più care tra amici, parenti e conoscenti. Particolarmente gradito è stato l’incontro con le colleghe dei vari istituti che mi hanno ospitato negli anni del mio insegnamento.
Ci siamo ritrovate a casa mia che di sera, per il Natale, si circonda di luci colorate. Il presepe è il punto di attrazione. Quest’anno è diverso, strutturato su due livelli con l’impiego anche del sughero. Piace a tutti e io ne gioisco. In quelle luci c’è tutta la mia infanzia e volti di un tempo a me molto cari. Sono diventata tradizionale e racconto come e perché; Firenze ce l’ho nel cuore ma più gli anni passano più si rafforza l’ancora con le radici, portatrici di cultura e di tradizioni napoletane. Assaggiamo la crostata di marmellata, i dolci compresi i mostaccioli e roccocò che anche a Firenze riesco a trovare, i liquori fatti in casa con i cedri, la menta, il basilico, il lemoncello e il bergamotto comprato a Gerace. Anch’io faccio i liquori alle rose dice Lorena e iniziano le ricette. Sono passati molti anni ed è bellissimo ritrovarsi, rinverdire i ricordi, le esperienze vissute insieme a scuola e i nomi dei ragazzi condivisi e parlo della piacevole cena consumata con gli studenti di una quinta di 25 anni addietro, a base di penne con sugo di pecora. Il tempo insieme vola. Mostro il Bambino nascosto dietro San Giuseppe; nascerà a mezzanotte del 24 dicembre e di nuovo i ricordi si affollano. E come non commuoversi nel ricordare e raccontare?. Il mio Natale è questo: ritrovarsi con affetto e amicizia.
Grazie di nuovo care amiche e auguri ad Antonella, Anna, Lorena, Luisa, Fiorella, Cristina, Lucia, Ornella, Angela, Silvia, Franca e Fiammetta. 

domenica 22 dicembre 2013



lunedì 16 dicembre 2013

Natale insieme, bevendo un caffè



Il blog è diventato per me un diario dove annoto tutti gli avvenimenti. Martedì, 3 dicembre,  alle ore 11.15 ho incontrato al caffè Giocosa di Palazzo Strozzi, Laura Masi, una mia carissima allieva che anni fa lasciai al biennio dell’ITIS “A. Meucci”. Mi capita sempre più spesso di incontrare i miei ex allievi e di parlare con loro della quotidianità. È bellissimo rivedersi, siamo diventati amici e il tu che ci diamo lo conferma. Davanti a un caffè, una cioccolata e due cornetti, io e Laura abbiamo parlato di problemi, di studio e di progetti. Laura è sempre la ragazza in gamba di una volta. Di carattere forte e lungimirante, ama l’arte e la cultura. Parliamo delle sue prospettive per il futuro, delle difficoltà comuni a tutti i giovani e dei miei libri. Ora sono i miei allievi a darmi il giudizio e quello su  “Firenze nel cuore” è positivo. Sono passati 12 anni da quando sono andata in pensione ma è come se non mi fossi mai allontanata da quelle quattro mura a me così care. I nostri ripetuti incontri  e il blog che  li riporta,  ne vivificano il ricordo; tutto sembra ieri, e la mia età che avanza non è palpabile. Sono grata ai miei studenti che mi ricordano anche su Facebook, con le loro famiglie e i loro bimbi. Ogni volta che stringo le loro mani, ho un sussulto di gioia ma anche del trascorrere del tempo. Guardo  Laura e sembra ieri quando in classe seguiva con interesse le mie proposte di uno studio alternativo riguardante i linguaggi espressivi e specialmente l'arte. Non è cambiata nei dolcissimi tratti del volto ma maturata moltissimo e io penso: sarà forse anche un po’ merito mio?. Buon Natale ci auguriamo a vicenda e l'abbraccio è straordinariamente dolce.

venerdì 13 dicembre 2013

L’arte: uno strumento per riflettere


Andrea Mantegna, Ecce Homo, 1500 ca. Museo Jacquemart-André, Parigi

Non servono le parole bastano le espressioni dei volti per interpretare ciò che sta avvenendo e riportarsi metaforicamente a un’altra condizione, quella degli umili, degli oppressi, degli emarginati. Il livore e il colore segnano i tratti di coloro che spietati e crudeli vogliono la morte dell’uomo ammanettato. Quattro figuri (due appena si intravedono) che esprimono chiaramente nei caratteri fisiognomici cattiveria e crudeltà. Gesù invece mostra nel volto sofferenza più per i carnefici che per se stesso. Le corde che lo legano sono metafora di persecuzione, di violenza, di martirio e di dolore e riportano una condizione umana immutata nel tempo.

Dalla mostra: Il Rinascimento da Firenze a Parigi. Andata e ritorno.
I tesori del Museo Jacquemart-André tornano a casa.
Botticelli, Donatello, Mantegna, Paolo Uccello.
Villa Bardini Firenze
6 settembre-31 dicembre 2013
Villa Bardini - Costa San Giorgio, 2 - Firenze - Tel. 055 2638599 - email: info@bardinipeyron.it


venerdì 6 dicembre 2013

Oggi il mondo è più povero. È morto Nelson Mandela



Oggi 6 dicembre 2013 è una data da ricordare. Il mondo è più povero per la morte di Nelson Mandela, l’uomo che ha ridato la dignità all’uomo, un gigante che ha lottato contro l’ apartheid  e che 28 anni di carcere non hanno distolto dal suo credo né piegata la sua volontà di lottare contro la segregazione razziale in Sudafrica per l’uguaglianza in un mondo che lui come altri sognava: senza confini e senza colori.
È morto! E noi lo ricordiamo  con parole che ne sottolineano la grandezza e che sono vicini al suo pensiero:

MANDELA IL LEONE

Ascolta il poeta lontano da te
Ma vicino al tuo cuore.
MANDELA - il leone
Tu non sei solo Mandela
Tu sei il Messia
Che abolisce la repressione
Non per instaurare un'altra
Eterno dualismo tra il bianco ed il nero,
Bensì
Per seppellire la sordida povertà
In una terra
Libera
Per
L'amore del Cuore e dell'anima.
A quando il tuo ruggito di speranza
Speranza di una terra senza razzismo
Mandela - il leone
Il tuo regno ti domanda
Mandela il leone

Boubacar Traoré, 1942 in Kayes, Mali

IO ACCAREZZO UN SOGNO

 Io accarezzo un sogno: che i miei quattro figlioletti possano vivere un giorno in una nazione dove non saranno giudicati per il colore della pelle, ma per la qualità della loro indole.
Io oggi accarezzo un sogno: che un giorno lo stato dell'Alabama, dove attualmente le labbra del governatore gocciolano parole d'intervento e annullamento, si trasformi in modo da consentire ai bambini neri e alle bambine nere di unire le loro mani a quelle dei bambini e delle bambine bianchi per camminare tutti insieme come fratelli e sorelle.
Io accarezzo un sogno oggi: che un giorno ogni valle venga innalzata, ogni collina e ogni montagna abbassata, che i luoghi impervi vengano spianati e quelli contorti raddrizzati e la gloria del Signore sia rivelata e possano vederla tutti insieme allo stesso modo. Questa è la nostra speranza. Questa è la  fede con cui faccio ritorno al Sud. Questa è la fede mediante la quale potremo ritagliarci dalla montagna della disperazione una pietra di speranza. Questa è la fede mediante la quale saremo in grado di  trasformare le stridenti dissonanze della nostra nazione in una stupenda sinfonia di fratellanza. Con questa fede saremo capaci di lavorare insieme, pregare insieme, lottare insieme, andare in prigione insieme, difendere la libertà insieme, certi che saremo liberi un giorno.

MARTIN LUTHER KING leader dei diritti civili.
Discorso pronunciato a Washington il 28 agosto 1963

LIBERTA'

La libertà non verrà
oggi, quest'anno
o mai
tramite il compromesso e la paura.
Io ho gli stessi diritti
di chiunque altro
di camminare
con le mie gambe
e possedere la terra.
Sono stufo di sentirmi ripetere
Lascia correre
Domani è un altro giorno
Non mi serve la libertà da morto.
Non posso vivere del pane di domani.
La libertà
è un seme robusto
seminato
nella grande necessità.

Io pure vivo qui.
E voglio la libertà
esattamente come te.

Langston Hughes. (Joplin, 1º febbraio 1902 – New York, 22 maggio 1967)
Poeta, scrittore, drammaturgo e giornalista statunitense