giovedì 24 dicembre 2015

Con il Natale nel cuore



BUON NATALE e FELICE ANNO NUOVO
a tutto il mondo
con speranza e amore




Lo sfavillio di luci che inonda i personaggi e che si insinua tra le fronde  illumina la mia casa e mi riporta l’età che fu, intrisa di dolci ricordi;

una miriade di luci in cui traspaiano i volti di un tempo cari, dolcemente  sopiti nel cuore.

domenica 13 dicembre 2015

Meraviglia dell'arte:gli affreschi di Benozzo Gozzoli a Montefalco



Benozzo Gozzoli, Storie della vita di San Francesco, Chiesa di San Fortunato in Montefalco (1450-52)

Montefalco conserva all'interno del Museo della ex Chiesa di San Francesco, ora Pinacoteca Comunale uno dei più grandi gioielli dell’arte italiana e dell’Umbria in particolare: l'abside centrale affrescata da Benozzo Gozzoli nel 1452. Essa narra la  vita di San Francesco con forti richiami all’opera di Giotto ad Assisi. La narrazione procede dal basso verso l'alto e culmina nella volta con la gloria di San Francesco. Tutto il ciclo si legge pagina dopo pagina come un libro.
Ogni riquadro o veletta ha, dipinta nella base, una iscrizione esplicativa di quanto raffigurato.
 


Benozzo Gozzoli, Storie della vita di San Francesco, La Nascita di san Francesco, la Profezia del pellegrino e l'Omaggio dell’uomo semplice (Scena 1)

 

L’ Italia è tappezzata da magnifici borghi che le conferiscono bellezza e ricchezza di valori artistici, uno di questi  è Montefalco. Il borgo domina un’ampia vallata che da Perugia si estende sino a Spoleto e per la sua incantevole posizione è chiamata “Ringhiera dell’Umbria”.
Montefalco conserva integra la struttura  medioevale con le mura cittadine, stupendamente conservate e le  quattro porte d'ingresso. L’urbanistica  riporta indietro nel tempo e con palazzi e chiese ne ripercorre la storia costellata dalla presenza di personaggi importanti tra i quali la mistica agostiniana S. Chiara della Croce (1268-1308) e il pittore Francesco Melanzio  (1460-1519) allievo del Perugino. Il borgo ebbe momenti di storia molto importanti, accolse i pontefici Nicolò V e Giulio III e ospitò i due imperatori svevi, Federico Barbarossa e Federico II che nel 1249 le impose il nome di Montefalco. 



Benozzo Gozzoli, Storie della vita di San Francesco, La Rinuncia degli averi  (Scena 3).


Nel Rinascimento, Montefalco divenne culla di artisti di chiara fama che hanno lasciato preziose testimonianze.



Benozzo Gozzoli, La Morte e l’Assunzione in cielo di Francesco (Scena 12).  



Ma come per ogni forma d’arte, l’opera e  il luogo vanno visitati direttamente, perché ogni espressione sarebbe inadatta a descriverli e bisogna ammirarli  muniti di amore per l’arte e vestiti di umiltà perché gli affreschi tolgono il respiro e se ne può pregustare la bellezza dai riquadri qui inseriti.

giovedì 3 dicembre 2015

Mostra Fotografica : Ritratti della Memoria. La memoria e l'esilio del popolo Saharawi



Tra i tanti mezzi per raccontare la storia e specialmente la vita di popoli alla ricerca del proprio destino, la fotografia è uno dei più efficaci, perché coglie l’attimo di un  volto, di uno sguardo, di un movimento, di un atteggiamento, espressioni che esemplificano un messaggio. Tale è la mostra “Ritratti di Memoria”,  scatti che catturano il visitatore per la verità che rappresentano, la situazione in cui vive  il popolo Saharawi e il messaggio che traspare dai suoi membri. Gli scatti delineano con linee, forme, colori, espressioni fisionomiche lo stato di indigenza in cui versa questo popolo segregato, privo di identità, i pochi oggetti che mostrano tra le mani sono tutta le loro ricchezza e da essi emana la richiesta di aiuto che il popolo Saharawi ci chiede.
Toccante è il volto del padre che la giovane mostra  sorridente, il vestitino della figlia, i datteri, risorsa del territorio e il baule “antico”, unica ricchezza, custodito con amore, che raccoglie insieme lacrime, sorrisi, futuro e speranze.
Bravissimi i curatori-autori degli scatti nell’aver saputo mutare ogni espressione in un racconto che travalica la contingenza stessa degli elementi.



“Spesso una foto racconta più di quanto possano fare le parole. In silenzio ci mostra la realtà e permette alle nostre emozioni di parlare, di farci immedesimare e, se siamo fortunati, di comprendere un pezzo di mondo”.
Questo, come dicono i curatori  è il messaggio della mostra “Ritratti della memoria  inaugurata a Firenze nella sede della fondazione “Robert F. Kennedy Human Rights Europe”, tra le più importanti organizzazioni per la difesa dei diritti umani. 
La mostra racconta l’esilio del popolo Saharawi, un popolo che reclama la propria identità. Dodici scatti che fermano la realtà e suscitano nel visitatore forti emozioni. -Fatima, Islem  sono tra i rifugiati del popolo Saharawi, da quarant’anni esiliato dalla propria terra, il Sahara Occidentale tra il Marocco, la Mauritania e l’Algeria.

La locandina



Alessandro Lanzetta e Celia Varela Dueñas, gli autori degli scatti, hanno lavorato tra il 2012 e il 2013 nei campi di rifugiati Saharawi nel sud Algeria per conto di organizzazioni umanitarie europee. "In questo periodo - spiegano gli autori - abbiamo pensato ad un progetto fotografico capace di raccontare sia la vita in un campo di rifugiati sia la storia di un popolo che da 40 anni vive una quotidianità fuori dalla propria terra. Abbiamo voluto farlo attraverso degli oggetti che per ognuna delle persone fotografate avessero un forte valore simbolico".

La mostra “Ritratti della Memoria” arriva a Bologna dopo l'inaugurazione a Firenze. Potrete visitarla gratuitamente, ospiti degli autori, a partire dalle 17 fino alle 21 in via Castiglione 26. 
Dalle 21 la mostra si trasformerà in evento: gli autori racconteranno il progetto e la realtà storico-culturale in cui vive il popolo Saharawi. Verranno inoltre proiettati alcuni video e verrà approfondito l'argomento anche con la partecipazione di Claudio Cantù, Coordinatore del progetto “Campi profughi Saharawi, Tifariti (territori liberi del Sahara Occidentale)” - Cooperazione Internazionale decentrata, area Saharawi.

Ad organizzare l'evento è l'associazione culturale La Comunicazione Diffusa. 
La mostra sarà itinerante. Invito tutti a visitarla.
Per info:
segreteria@lacomunicazionediffusa.it , pagine facebook EPS Factory e La Comunicazione Diffusa o al numero 0514842456.