lunedì 31 luglio 2017

Da San Remo a Cannes: Bordighera

Da Bordighera alta, tutto è meraviglia


 Bordighera, 2 febbraio 1884


Caro Durand-Ruel, […] sto vivendo un’esperienza umana ed artistica ricca e forse irripetibile. La riviera ligure è rischiarata da un sole che modella le forme ed accarezza la natura, e le barche dei pescatori solcano le acque d’un mare verde-blu che non vi posso descrivere a parole. Acqua, fiori e poesia si confondono in un’armonia musicale di colori che i miei occhi non hanno mai incontrato. […] Inoltre per dipingere certi paesaggi bisognerebbe avere una tavolozza di gemme e diamanti. È mirabile.
Claude Monet



Il Giardino Moreno è un paradiso di ulivi, aranci, limoni, mandarini, palme e piante rare. Si estende dal mare alla collina per quasi 80 ettari; il 5 febbraio 1884 Claude lo racconterà ad Alice come «indescrivibile, è magia pura, tutte le piante del mondo crescono là nella terra e senza sembrare curate; è un groviglio di palme di ogni varietà, di ogni specie di aranci e mandarini


Claude Monet














sabato 29 luglio 2017

Da San Remo a Cannes: Dolceacqua

Capitale del vino Rossese,  il magnifico borgo di Dolceacqua vive intorno al suo ponte romano a schiena d’asino, con vista sulle rovine del Castello dei Doria, arroccato sulla cima della collina. 

Il ponte sul torrente Nervia,  definito da Monet «gioiello di leggerezza» e la fortezza posta a coronare la sovrastante collina, incantarono l'artista tanto che li riportò più volte sulla tela come un'immagine fotografica..  Il ponte e il castello, rimangono ancora oggi  tra gli elementi più celebrati nella storia dell’Impressionismo.
Monet, Il ponte e il castello, 1884



venerdì 14 luglio 2017

L’Italia divorata dai roghi



È uno scempio quello a cui stiamo assistendo in questo periodo. Molti roghi assediano il nostro territorio falcidiando la natura e il lavoro dell’uomo. Molte regioni sono colpite da questo flagello che mai negli anni passati era apparso in tutta la sua tragedia e che ci coglie  impreparati e privi di mezzi adeguati. Infiniti roghi pullulano in molte regioni, non certo per colpa del caldo anche se complice. Il fuoco che divampa e divora è frutto essenzialmente di azioni sconsiderate di chi lo produce arrecando offesa alla natura, all’ambiente, all’uomo ma essenzialmente a sé stesso, immemore che l’uomo è parte integrante della natura.
In un momento di crisi del paese, invece di unirci per difendere il nostro patrimonio paesaggistico, preservarlo e proporlo in tutta la sua bellezza, quale nostra ricchezza indiscussa, non si pensa che a deturparlo e a distruggerlo.  Si fa sempre più strada l’inciviltà,  che pone l’uomo in uno stato di assoluta inferiorità.
Chi e quando ci ridarà il nostro patrimonio boschivo e la ricchezza delle nostre terre?.  Il fuoco rende l’aria irrespirabile a danno di uomini e delle nostre coltivazioni e una nube densa di fumo copre il cielo.
Si chiede da parte di tutti e in particolare di chi è addetto con leggi a tale compito, rigore, tutela e vigilanza contro coloro che immemori del senso di appartenenza si arrogano il diritto di distruggere.
Azioni così gravi e mostruose non  sono più tollerabili  e non devono passare inosservate alla coscienza di chi si reputa uomo e parte di una comunità. È necessario sensibilizzare tutti verso un problema che cresce a dismisura. La natura ha bisogno della nostra unanime collaborazione per essere tutelata e difesa se vogliamo crescere in progress. Abbiamo bisogno di educarci  e di capire l’importanza che ha l’ambiente per la nostra sopravvivenza.
Come cambiare chi ha la vista annebbiata? Chi si lascia avvinghiare dal sonno della ragione? Chi distrugge impunemente ciò che appartiene a tutti noi?. Non bastano le leggi. La risposta è da ricercarsi nella coscienza di tutti ma essenzialmente di chi compie tali flagelli. La coscienza è l’unica  in grado di risvegliare nell’uomo quello spirito di appartenenza che rende caro ad ognuno ciò che è patrimonio comune. La “parola” scritta, diffusa e letta  diventa pertanto l’arma più potente se utilizzata in ogni luogo per sensibilizzare e mutare in positivo pensieri lugubri e cattivi che vengono alimentati in chi forse non ha mai rivolto alla natura uno sguardo di amore e di apprezzamento.  Solo il richiamo alla propria coscienza attraverso una forte e costante riflessione è in grado di svegliare dal torpore della negligenza chi non pensa alle conseguenze di atti sconsiderati,  chi si crede forte di fronte a una natura che non può difendersi, senza capire che in quel rogo disarma sé stesso e diventa poi sempre più vulnerabile nei confronti di forze che gli si rivolteranno contro. Solo la coscienza potrà richiamarlo alla ragione, mostrargli tutta la sua  meschinità e la sua  pochezza  e fargli sentire vergogna, una vergogna atroce che si muti in uno spasmo sempre più fitto a fronte del giudizio delle generazioni  future.

Nel mio libro, appena pubblicato dedicato alla natura e all’ambiente “Armonie di un giardino toscano”, in un rapporto temporale con me bambina, concludo dicendo che il mio più grande desiderio è vedere di nuovo Eos, la rosea Aurora  tingersi di un non colore brillante, pronta ad allietare l’uomo, il creato tutto, e spandere  ogni mattina  sugli uomini la rugiada della vita, l’essenza della bellezza e dell’armonia dell’universo perché ognuno inebriato si interroghi sul proprio operato e capisca che nulla è più triste che negare al proprio figlio  il respiro della vita in tutta la sua purezza.

Si riportano alcune pagine del libro
- L’ambiente, nostro habitat naturale, appare sempre più preda della nostra incuria che si può combattere solo con la piena consapevolezza di ciò che avevamo e di ciò che oggi determina l’invivibilità del pianeta. Dovremmo tutti acquisire piena coscienza del problema e risentire il richiamo della "fonte della vita" a tutela della nostra vita. Sarebbe bello e auspicabile dipanare dal cielo la fuliggine che lo ottenebra e riprendere a viaggiare su una nuvola rosa in un cielo terso, risalire sul dorso di un delfino e assaporare l’ebbrezza di correre in un mare limpido e ospitale al corteo delle Nereidi; ritornare ad abbracciare alberi, boschi e foreste e riscoprire il lungo respiro della natura al magico suono di Orfeo. Dovremmo… ma non possiamo se non uniti contro il nemico comune dell’indifferenza, del guadagno, di ciò che impropriamente chiamiamo "progresso" perché ne sviamo il senso-.

-L’ambiente, come la vita di ognuno di noi, è un giardino che diventa arido se si lascia incustodito, ma che può dare frutti copiosi se si coltiva con amore. La scelta è affidata alla nostra intelligenza e lungimiranza.
Ho amato e amo la natura, immenso e bellissimo giardino del creato che l’arte ha ripreso in tutto il suo splendore. Amo ascoltare la sua voce amica, quella che mi giunge dall’ambiente nel quale vivo e che in ogni ora del giorno mi chiede di essere conservato.
Vivo il mio rapporto con l’ambiente con la spontaneità e la leggerezza di quando ero bambina ma arricchito dalla consapevolezza della sua importanza e della mia maturità-.
-Rapita dall’armonia del cosmo, tutto mi appare fantastico mentre ad occhi chiusi viaggio come novello Icaro in una fantasmagoria di colori, in un arcobaleno di suoni e di profumi, di una natura che mi sorride, al di là del sogno, nelle vesti di Eos-.

Regione Toscana Consiglio Regionale
Anna Lanzetta  “Armonie di un giardino toscano” Racconti, arte, mito e fantasia.
Edizioni dell’Assemblea
Il volume è in distribuzione gratuita.
Il libro si può leggere o scaricare  direttamente sul sito della Regione Toscana