giovedì 19 marzo 2015

Oggi, 18 marzo 2015, festeggio il mio compleanno.



María vestita da contadina valenciana
Joaquín Sorolla (1863–1923)



Compio settant’anni. Il numero è alto ma non mi turba. Non impaurisce il tempo trascorso se si ama la vita, se non si guarda indietro o nel futuro con paura e timore, se si apprezza ciò che la vita ci ha donato.

A me ha donato tanto, merito di chi da tanto mi vive accanto e mi rende dolce ogni momento della mia vita e della mia giornata.

Vivo con gioia il mio tempo, guardo sorridendo a quello trascorso e col cuore colmo di speranza a quello che verrà.

È un traguardo importante, una valutazione della vita trascorsa, di momenti lieti e tristi ma sempre vincente contro le avversità.

I miei settant’anni li ho trascorsi felice con tutti  quanti  se ne sono ricordati  con pensieri, con parole affettuose e con fiori odorosi, annuncio della primavera nell’aria e nella mia vita.

Felice, circondata dall’affetto dei miei figli adorabili in ogni gesto, di tre splendide nuore e del sorriso dolcissimo del piccolo Pietro: -auguri nonna- mi dice e gli occhi non reggono, il tremolio della luce ne è testimone col battito accelerato. Una serata indimenticabile giocata tutta  sulla sorpresa davanti a una tavola imbandita dove il pesce ruba ogni golosità. I regali sono stupendi e come dagherrotipo mi passa accanto una bambina esile, con lunghe trecce rosse che sognava di volare su una nuvola rosa, io stasera non sono più molto leggera, i miei capelli sono tinti ma volo, sto volando ancora su una nuova rosa, viatico della mia vita.



Sono felice!

Grazie di cuore a quanti mi sono stati vicini e con i quali condivido con gioia la mia felicità.