lunedì 6 dicembre 2010

Una luce che rischiara: La scuola di San Marcello Pistoiese


Il contatto con gli studenti è sempre una ricchezza e tale è stato il mio incontro  con i   ragazzi della Scuola Media “Alcide De Gasperi” di Cutigliano,  della Scuola Media “Renato Fucini” di San Marcello e con gli studenti della Scuola Superiore di San Marcello, comprendente: Igea, Liceo e Tecnico.
L’incontro si è svolto nei giorni 29 e 30 novembre, in occasione della festa che la Regione Toscana ha istituito nell’anno 2000, per ricordare il giorno in cui ricorre l'anniversario della Riforma Penale promulgata, nel 1786, da Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana. Con tale legge, la Toscana diventava il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte, uno degli atti più incivili perpetrati fino ad allora da tutti i governi "conveniente -secondo Pietro Leopoldo- solo ai popoli barbari"


Pietro Leopoldo


L’epigrafe, posta nel cortile della Dogana di Palazzo Vecchio, da noi letta, così recita:



Per la ricorrenza dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia e con un percorso in immagini, abbiamo ricordato  una tra le pagine di Storia più importanti del nostro paese “La Breccia di Porta Pia e il rapporto Stato-Chiesa”.
Curiosità, domande e annotazioni hanno arricchito la nostra conversazione sull’ “Unità”, su Roma capitale, sul Tricolore e la sua storia, sul sacrificio di tanti giovani; sul diritto di sapere, sul dovere di diffondere, perché nulla sia dimenticato, perché integra si mantenga la nostra memoria.
L’importanza della cultura e delle Arti nel nostro contesto storico-sociale mi ha dato l’opportunità di introdurre il libro da me scritto sul Risorgimento Addio mia bella addio…La storia del Risorgimento tra parole, immagini e musica, per il quale ritonerò tra i ragazzi di  San Marcello.


 
Domenico Morelli (1826-1901), I vespri siciliani

È stato molto interessante parlare con gli studenti, di Storia, del senso della Storia come appartenenza, della Storia  con la quale conviviamo: Storia  del proprio territorio, Storia  che si legge sui muri della città, nelle iscrizioni, nei monumenti, nelle tracce urbanistiche che segnano evoluzioni e cambiamenti,  Storia come vita, come ricordo, come memoria,  come emozione.

Parlare con i ragazzi è sempre una ricchezza. Abituati all’ascolto, a chiedere, ad annotare per poi ricostruire, stimolano a dire e a continuare. Merito degli insegnanti che nonostante il tempo inclemente in cui viviamo, mantengono inalterato il proprio impegno e il nome della scuola pubblica che reggono tra mille disagi.

Ringrazio per l’invito e l’ospitalità: gli studenti, l’assessore alla cultura, Lucia Geri per l’impegno e l’attenzione che rivolge alla scuola, gli insegnanti, guida ed educatori di cultura, tutto il personale che opera nella scuola e il Dirigente scolastico, Maria Lucia Querques per la sua dedizione, la sua umanità, il suo spiccato senso del dovere, per aver fatto della scuola un impegno di vita.

Anna Lanzetta