domenica 6 febbraio 2011

Leggere per confrontarsi: Quintino Sella



Quintino Sella


Non il colore di appartenenza ma l’onestà degli intenti legittima la volontà di essere e rappresentare.

Mentre cercavo, sulla mia solita bancarella del mercato, vecchi libri di teatro per mio figlio, mi è capitato tra le mani  questo libro, piccolo ma essenziale, quale  io l’ho trovato, leggendolo: L’Italia dal 1870 al 1915 (Fatti e figure) Edizioni Radio Italiana di Alberto M. Ghisalberti.
Sono stata molto colpita da alcune espressioni nel leggere le notizie su  Quintino Sella, che mi piace riportare, perché sollecitano un confronto con la realtà di oggi:

<< Quanto a me, dichiaro che non tengo punto alla popolarità: per me, prima di tutto, credo che bisogna fare il proprio dovere e l’interesse dello Stato. E poi, se si vuole avere la stima pubblica, che naturalmente ogni uomo desidera, son d’avviso che principalmente è da aspirare a quella delle persone assennate e ragionevoli. Anche in fatto di popolarità, non è la quantità, ma la qualità che deve aversi in mira >>.

-L’uomo, che, a trentacinque anni, manifestava un così severo disdegno per la popolarità, da lui nettamente distinta dalla stima, anteponendovi il senso del dovere e l’interesse dello Stato, fu uno dei più degni e dei più significativi rappresentanti della vecchia Destra-.
Nato a Mosso nel 1827 e morto a Biella nel 1884, Quintino Sella fu ministro delle finanze nei governi Rattazzi, La Marmora e Lanza. Ricoprì la carica di presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Fu il primo alpinista italiano a raggiungere, nel 1863, la vetta del Monviso e fondò nello stesso anno il C.A.I. (Club Alpino Italiano).  Fu  professore universitario, ingegnere minerario, deputato, ministro,  segretario generale (oggi diremmo sottosegretario di Stato), alla Pubblica Istruzione, essendo ministro Francesco De Sanctis.  Le sue scelte in politica finanziaria, non sempre e da tutti condivisibili, erano da lui finalizzate al  bene dello Stato, come egli sosteneva.
-A chi gli rammentava la durezza del peso fiscale, rispondeva, nel 1867:<< Sì, il contribuente italiano ha tasse enormi, ma l’italiano che tanto operò per darsi una patria, avrà virtù sufficienti per mantenerla a costo dei più duri sacrifici…>>.




Torino, Palazzo Carignano, Museo del Risorgimento

- Noi Italiani dobbiamo al Sella gratitudine per aver difeso sul terreno economico i risultati del Risorgimento, ma anche per essere stato colui che impose, nel 1870, l’azione risolutiva per la conquista di Roma.
Uomo di scienza, di grande cultura e di altissima coscienza morale, Quintino Sella ci ha lasciato un prezioso insegnamento: << Nelle circostanze difficili della nostra vita vi parrà di essere a una difficile salita. Un istante di viltà, di imprevidenza, perde tutto. Il coraggio, la previdenza, la costanza, la lealtà può farvi vincere ogni cosa>>.

Conoscere per rispettare
Viaggiò moltissimo anche per studio e cercò di comprendere lo spirito degli altri paesi e il significato degli avvenimenti dei quali era testimone. Non cessava di studiare, di riflettere, di prepararsi per un domani migliore, per << la ricerca della verità e l’utile del mio paese>>, come egli stesso diceva.

 Considerazioni sui connazionali
<< La maggior parte degli Italiani che ho fin qui conosciuto hanno in loro una presunzione ed ignoranza (che non fanno sovente che una cosa sola) accompagnate per lo più da tale fiacchezza d’animo, che quando ci penso mi sento il rossore montare alla faccia e il dolore e la rabbia al cuore>>.



 


Palazzo Carignano, Aula del Parlamento Subalpino

Al di là del proprio colore politico, oggi è necessario riaprire i libri di storia e onorare la cultura, l’unica capace, nelle sue molteplici forme, di costruire nell’uomo il senso della dignità, dell’ etica, del rispetto e della responsabilità. 
Questo lo dobbiamo all'Italia per i suoi centocinquant'anni e all'Italia è dedicato il libro:

Addio mia bella addio…La storia del Risorgimento tra parole, immagini e musica
Il libro, edito da Morgana Edizioni, sarà in distribuzione nelle migliori librerie da gennaio 2011.
Per informazioni: annalanzetta@libero.it

Si può ordinare, scrivendo un fax allo 055 244739 o una mail a morgana.ed@tin.it
Il costo del libro è di 10 euro.
Anna Lanzetta