domenica 13 maggio 2012



A Maria Tecla, mia madre



SYLVIA LEFKOVITZ

Zitti, coi cuori colmi,
ci allontanammo un poco.
Tra il nereggiar degli olmi
brillava il cielo in fuoco
. . .Come fa presto sera,
o dolce madre, qui!
Vidi una massa buia
di là del biancospino:
vi ravvisai la thuia,
l'ippocastano, il pino. . .
. . . Or or la mattiniera
voce mandò il luì;
Tra i pigolìi dei nidi,
io vi sentii la voce
mia di fanciullo . . . E vidi,
nel crocevia, la croce.
. . . sonava a messa, ed era
l'alba del nostro dì:
E vidi la Madonna
dell'Acqua, erma e tranquilla,
con un fruscìo di gonna,
dentro, e l'odor di lilla.
. . . pregavo . . . E la preghiera
di mente già m'uscì!
Sospirò ella, piena
di non so che sgomento.
Io me le volsi: appena
vidi il tremor del mento.
. . . Come non è che sera,
madre, d 'un solo dì ?

Me la miravo accanto
esile sì, ma bella:
pallida sì, ma tanto
giovane! una sorella!
bionda così com'era
quando da noi partì.

Giovanni Pascoli
Canti di Castelvecchio, Mia madre


Anna Lanzetta