martedì 17 gennaio 2012

L'Apocalisse della vita




Caspar David Friedrich, Mare di ghiaccio,1823-1824, Kunstalle, Amburgo

La tragedia della nave "Costa Concordia" incagliata davanti all’isola del Giglio, passa costantemente in immagini davanti ai nostri occhi e ne rimbomba l’eco nelle nostre orecchie. Il disastro è immane e ci colpisce nel profondo, generando risentimento e rancore.

Le acque cristalline del Giglio si sono macchiate di morte, di lutto, di lamenti, di dolore. Uomini, donne e bambini hanno vissuto l’Apocalisse della vita per un errore umano, come si dice, che forse si poteva evitare. Nessun commento al momento se non il freddo che annichilisce ogni pensiero e muta in rabbia ogni sentimento.

Quella nave enorme, grandissima nei suoi apparati, naufragata, è l’immagine dell’Italia, portata alla deriva da chi non ha saputo o non ha voluto vedere per anni, il burrone in cui stava precipitando, di chi ha giocato impunemente con le nostre vite, con promesse che hanno fatto poi esplodere la verità, in tutta la sua gravità, nelle mani di chi oggi sta tentando l’impossibile.

Come la nave di Friedrich, (la speranza), naufragata nella spedizione polare, simboleggia il naufragio delle speranze della Germania, durante la Restaurazione, la tragedia della Costa Concordia rappresenta il crollo delle nostre speranze e speriamo non ripetibile e non per sempre.

Anna Lanzetta