domenica 2 ottobre 2016

Trieste:città della memoria

  La Risiera di San Sabba. Luogo di dolore e di morte .
Nel periodo che va dall'armistizio (8 settembre 1943) all'immediato dopoguerra,
Trieste fu al centro di una serie di
 vicende che ne hanno segnato profondamente la storia.

                                                                                                                                                                                    
Cortile interno della Risiera. Luogo di segregazione e di morte. Ogni parola risulterebbe inadeguata a descriverne l'orrore.
       Pensieri attanagliano la mente e torna imperioso Goya "Il sonno della ragione genera mostri"
Nel settembre del 1943 la  Germania nazista occupò la città  e durante l'occupazione la  Risiera di San Sabba  venne destinata a campo di prigionia, e di sterminio per detenuti politici, ebrei, partigiani italiani e slavi, con forni crematori che funzionavano a pieno regime.
 Durante la visita al Museo, la storia prende vita nei volti dei personaggi, nelle storie lette e raccontate, nel silenzio che ammanta su note tristi e dolorose. E io mi chiedo se la storia riuscirà ad insegnare affinchè nulla si ripeta. Riuscirà l'uomo a rinsavire? Ma nessuna  riposta mi soccorre.
Oggi la Risiera è  Monumento Nazionale e museo.
                                                       Monumento alle vittime.                                                             Nessuna  descrizione potrebbe renderne l'impatto emotivo e l'immagine si scolpisce dentro con forza affinchè nulla si dimentichi. La storia si insinua nelle coscienze e nelle menti a monito, affinchè tali orrori non si ripetano e le mani dell'intera umanità si rivolgano in pace all'uomo e non al cielo, allora unico rifugio.

Monumento ai 71 italiani fucilati a Trieste per rappresaglia dai nazisti il 3 aprile 1944

Il 3 aprile 1944 venivano uccise 71 persone (tra cui militanti antifascisti, partigiani italiani, sloveni, croati, rastrellati a Trieste e in altri centri della regione), presso il poligono di tiro di Opicina, vicino a Trieste, in seguito alla rappresaglia ordinata per un attentato avvenuto in un  cinema che causò la morte di 7 soldati tedeschi. Questi 71 cadaveri furono i primi ad essere bruciati nel forno crematorio della risiera di San Sabba a Trieste, unico campo di sterminio esistente in Italia.