sabato 25 giugno 2011

L’amicizia che non muta…mentre la vita scorre



L’amicizia è una mano sempre tesa

Siamo state insieme quasi tre ore, oggi, nel soggiorno di casa mia a parlare dei nostri interessi dopo la pensione, della nostra amicizia che dura da quasi quarant’anni, un’amicizia vera.

Tre figli in cinque anni per me, carenze economiche e lei pronta a sorreggermi. Anna, ti ho fatto la copertina di lana, bellissima e la conservo gelosamente in attesa del primo nipotino, e da allora tante cose che in ogni angolo della mia casa punteggiano la nostra amicizia, oggi più matura, mutata negli interessi che viaggiano su opposti sentieri ma viva e confortevole.

E prende vita il racconto degli ultimi tempi, la mia scrittura, la fede nelle nuove amicizie, l’infrangersi di un’amicizia nella quale avevo creduto e la mia profonda tristezza per averla perduta.
Il mutamento della sua vita, il suo interesse per la Teologia, il suo desiderio di incamminarsi in tale conoscenza e il dubbio di riuscire.
Segui la tua strada, le dico, è il tuo pensiero e il pensiero non si può e non si deve tradire.

Questo e altro in tre ore in cui tutta la nostra amicizia è emersa rafforzata.

La ciotola di fragole si andava svuotando, refrigerio al caldo del momento e io ho colto una ruga sul suo labbro, la stessa che ho io. Ho sorriso. Abbiamo la stessa età, un mese di differenza, con lo stesso segno zodiacale. È passato un arco di vita importante per entrambe. Le nostre famiglie sono mutate. I nostri ragazzi sono andati via e l’assetto familiare è ritornato quello di un tempo, a quasi quarant’anni fa, quando ancora non c’erano.

La nostra amicizia è stata per ambedue sostegno nei momenti più difficili.
Musica, teatro, arte, cinema, vicissitudini di vita, tutto abbiamo condiviso.

Le mostro un quadro di Mirò che sto analizzando e lei mi parla della Natività del Bronzino.

 

Agnolo Bronzino, (Monticelli di Firenze, 1503-Firenze, 1572), Natività di Cristo,
Chiesa di Santo Stefano, Pisa

Sul tavolo c’è il suo dono: un’ampolla di vetro con dentro una pianta grassa; i nastri di raso rosa che l'adornano denotano il suo gusto raffinato. Lo collocherò accanto agli altri.

Il mio dono è un libro con  dedica: All’amica che sento sempre presente in ogni frammento della mia vita,accompagnato da fili di lavanda del mio giardino.

È il momento del commiato. Siamo alla macchina.
Sento che vorrei trattenerla ancora, ma si avvicina la cena.
Come siamo state bene, le dico, già con nostalgia.

Un giorno ti racconterò di Claudia e del suo comportamento…io che la credevo amica, mi dice lei. Anch’io ti racconterò la storia di un’amicizia finita male, aggiungo.

Eppure l’amicizia è una grande ricchezza.
La nostra dura da quasi quarant’anni…le dico e lei aggiunge: sai perché dura? Perché tra noi c’è una grande COMPLICITÁ e un profondo RISPETTO.

Calano le prime ombre in lotta con gli ultimi raggi e sorridiamo al segmento della nostra amicizia che in quelle tre ore si è rivestito dei nostri pensieri e confidenze.

Resto sola con lo  scritto che mi ha posto in mano.  Parla di Tibhirine e del monastero dei monaci trappisti. Ne scorro le pagine e mi colpisce un dialogo tratto dal film “Uomini di Dio” che lei riporta: “Noi siamo gli uccelli e voi siete i rami. Se partite, dove ci poseremo?”.

La lettura mi prende totalmente; nuovo tassello alla nostra amicizia, una ricchezza in più alla mia vita.


Anna Lanzetta