Con Chiara, nel mio studio a parlare dei tempi passati.
Piacevole ed emozionante
l’incontro con Chiara Fanini. Ci siamo ritrovate con Facebook e incontrate a
casa mia.
È bellissimo sapere che gli
allievi di un tempo, anche dopo molti anni, si ricordano di te e dei tempi della
scuola, segno che non si è interrotta l’intesa stabilita allora e il rapporto
affettivo reciproco.
Si lasciano giovanissimi e si
ritrovano adulti con responsabilità di vita, di lavoro e di famiglia.
Guardo Chiara con affetto e man
mano dalle sue parole riaffiorano i compagni di classe.
Chiara accende in me una
nostalgia intrisa di gioia ma non scevra di una certa malinconia. Leggo in lei
la mia età di quando insegnavo loro
storia e letteratura con le
letture di Dante. Chiara conserva la semplicità di un tempo nelle parole e
negli atteggiamenti; uno sguardo dolce, un sorriso accattivante, un volto che
mi ricorda la donna nell’arte e un
profondo senso di responsabilità e consapevolezza del presente.
Parliamo di libri e resto
affascinata dalle sue espressioni che
riflettono le mie: il libro è quello che si tiene in mano con amore, che
si sfoglia con tenerezza, ascoltando il suono delle pagine, che si accarezza e
se ne sente il profumo.
La guardo con affetto, il tempo
sembra fermarsi in un’aula ma ogni cosa muta come le nostre età.
Sulla soglia la saluto con
affetto e penso che la fortuna di un’insegnante sia ritrovarsi.
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