giovedì 28 maggio 2015

Il mio incontro con Chiara Fanini

Renoir, Ragazza che legge, 1886

Solare come Chiara



 Con Chiara,  nel mio studio  a parlare dei tempi passati.

Piacevole ed emozionante l’incontro con Chiara Fanini. Ci siamo ritrovate con Facebook e incontrate a casa mia.
È bellissimo sapere che gli allievi di un tempo, anche dopo molti anni, si ricordano di te e dei tempi della scuola, segno che non si è interrotta l’intesa stabilita allora e il rapporto affettivo reciproco.
Si lasciano giovanissimi e si ritrovano adulti con responsabilità di vita, di lavoro e di famiglia.
Guardo Chiara con affetto e man mano dalle sue parole riaffiorano i compagni di classe.
Chiara accende in me una nostalgia intrisa di gioia ma non scevra di una certa malinconia. Leggo in lei la mia età di quando insegnavo loro  storia e  letteratura con le letture di Dante. Chiara conserva la semplicità di un tempo nelle parole e negli atteggiamenti; uno sguardo dolce, un sorriso accattivante, un volto che mi ricorda  la donna nell’arte e un profondo senso di responsabilità e consapevolezza del presente.
Parliamo di libri e resto affascinata dalle sue espressioni che  riflettono le mie: il libro è quello che si tiene in mano con amore, che si sfoglia con tenerezza, ascoltando il suono delle pagine, che si accarezza e se ne sente il profumo.
La guardo con affetto, il tempo sembra fermarsi in un’aula ma ogni cosa muta come le nostre età.
Sulla soglia la saluto con affetto e penso che la fortuna di un’insegnante sia ritrovarsi.