È difficile vedere un film che
soddisfi appieno le aspettative di concretezza e di emozioni ma “Greystoke-La leggenda di Tarzan, il signore
delle scimmie” ha soddisfatto l’attesa.
Il film, tratto dal romanzo Tarzan delle Scimmie di Edgar Rice
Burroughs e diretto nel 1984 da Hugh Hudson, pone a confronto il mondo della
giungla con le sue leggi cariche di umanità e la società civile con le sue
leggi spesso crudeli al punto che John Clayton, ritrovato e riportato in patria
dall’esploratore belga Philippe D’Arnoux rifiuterà.
Troppo forte è l’impatto con la
realtà del museo dove ritrova, chiuso in gabbia
il gorilla che per anni gli aveva fatto da padre, che lo richiama
all’amore che la giungla gli aveva donato.
Gli ridona la libertà ma la
società non comprende i suoi sentimenti
e reagendo in modo violento, uccide il gorilla.
John non regge a tanta crudeltà,
riempie il mondo delle sue grida e ritorna nella giungla forse per poco o per
sempre, rinunciando agli agi di una società che si era mostrata troppo spietata
e disumana.
Bellissima la fotografia.
Si suggerisce di vedere il film e
di riscoprire attraverso la lettura questo personaggio, ampiamente trattato in
tutti i generi, ma per poterne penetrare a livello emotivo ed educativo il
cuore e capire la verità da che parte sta.
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