lunedì 11 maggio 2015

"Accadrà Domani"




Interessante la mostra allestita al Museo Marino Marini “Accadrà domani”, dedicata a libri che esistono  attraverso il formato che l’artista gli dà, espressioni dunque  della  sua  soggettività e del significato che egli gli attribuisce. 
Lo spazio del museo, ampio e articolato su più livelli, ben si presta al visitatore il cui occhio si muove a tempo dalle Pomone, che mostrano le loro abbondanze, simboli  di età remote,  agli enormi cavalieri in bronzo dell’artista pistoiese che accendono la fantasia di grandi e piccini  e le vetrine  in cui sono esposti  i libri di artisti, una trentina di opere  “Oggetti rari o unici” tutti successivi al Duemila che cambiano la prospettiva del libro e accendono l’interesse e la curiosità di chi è abituato alla sua forma classica.  Ma come per altri generi e correnti anche il libro cambia nella forma e nella struttura e diventa un elemento che occupa uno spazio nel quale diventa arte e obbliga il lettore-visitatore a indagare. Un libro che contiene solo fogli bianchi dal titolo “Potere operaio” suscita interesse e si copre di un mistero quasi cervellotico. Ricorda un progetto non realizzato? La fine di un’utopia? Una società vuota che aspetta di essere realizzata? Difficile decodificarlo!. Molti gli  interrogativi su quelle pagine bianche, il cui candore si mistifica in un qualcosa di lugubre, di irrealizzato, di un sogno impossibile. Saranno mai riempite? Il mistero si infittisce e resta.
Non  il codice,  il manuale, il libro cartaceo cui eravamo abituati, la mostra ci dice che nell’evoluzione del tutto anche  il libro cambia e  diventa un oggetto non da leggere ma da interpretare. Non libro dunque ma più propriamente, scultura.
La mostra ci indica che come ogni genere anche il libro cambia e nel contesto sociale comunica messaggi. Il libro cambia nella forma e posto nello spazio  in cui l’artista lo colloca, diventa arte e  subisce a discrezione dell’artista ogni metamorfosi: scritto, non scritto, frantumato, lacerato,  proiezione dell’artista che comunica attraverso il libro-opera d'arte le sue ansie, le sue gioie, i suoi progetti non realizzati.
Incuriosisce il volume pieghevole di Karl Holmqvist dove i grattacieli si compongono di parole e dichiarazioni di politici o attori o personaggi noti o il libro di Kasper Andreasen che contiene un anno della sua vita: appunti, acquerelli, biglietti, schizzi, fogli ritagliati che modificano il senso del libro  in nuove prospettive.
Libri , all’apparenza semplici e divertenti come alcune opere del Futurismo ma che tali non sono, perché impongono al lettore di pensare e di riflettere, di scoprire l’arcano, allusione ad una società  che cerca una realizzazione che sfugge nella mutevolezza del tempo e del pensiero.




Ogni vetrina obbliga il lettore a fermarsi spinto dalla curiosità ma anche dalla consapevolezza che quei testi contengono dei vissuti che sono solo dell’artista.
È difficile definire gli oggetti in mostra libri se non si entra nell’ottica  della novità e se non ci si allontana, temporaneamente dal “libro” come siamo abituati a vederlo.
In un mondo in continua evoluzione dove tutto si trasforma sia nella forma e nei contenuti sia nei sistemi  di comunicazione, anche il libro assume valenze diverse, il libro-scultura  ci obbliga a  riflettere sul cambiamento e l’evoluzione dei tempi che spesso sfuggono alla  percezione di chi è abituato a pensare al libro nella sua veste più classica.
In una società che cambia nei mezzi di comunicazione anche il libro sta subendo  trasformazioni nella forma e nei contenuti, nuovi modelli si impongono per il tempo veloce che ci sovrasta, per il bisogno di mezzi di lettura alternativi, per l’approccio ad artisti che comunicano attraverso strumenti non sempre di facile decodificazione.
La mostra pone in relazione modelli espressivi diversi dove lettura, scrittura e arte  interagiscono e offrono spunti per una possibile didattica sperimentale capace di premiare le potenzialità del discente, la sua soggettività e personalità.
La mostra è affascinante come tutte le novità tuttavia lo sguardo al passato rinfocola  l’amore per il testo che si tiene  in mano con rispetto, che si accarezza e si sfoglia con amore, che lascia il fruscio delle pagine tra le mani  e nelle narici il profumo indelebile di una carta  segno del  tempo e che risulta malgrado le molteplici novità  ancora vincente.


''Accadrà Domani'' al Museo Marino Marini
Dal 21 febbraio al 9 maggio 2015
Firenze, piazza San Pancrazio