lunedì 13 luglio 2015

Un lutto nell’arte: martedì 7 luglio, si è spenta la pittrice Eva Fischer

Eva Fischer Autoritratto 


Martedì 7 luglio, la pittrice Eva Fischer è morta a Roma, nella sua casa di Trastevere. Roma era la  sua città di adozione anche se come leggo la sua arte si è espansa in molte altre città, come Parigi, Madrid, Gerusalemme, Londra e in molti cuori per raccontare, dire e testimoniare il suo dolore di ex internata e compartecipe diretta e indiretta di tanti lutti, di morti, presenze indelebili nel suo cuore. La notizia mi appassiona, la conoscevo poco ma la riscopro attraverso le immagini delle sue opere. Un colore abbagliante  che riproduce la vita di chi non l’ha vissuta, che nasconde la pena di chi con  esso si esprime, di una solarità che parla di vita, di sole, di gioia; colori mediterranei che catturano attenzione e riflessione sulla capacità espressiva dell’arte.  

-Dicono che la mia personalità pittorica non somigli a quella di nessuno. Accetto con sicura modestia questa definizione. Ma se altri trovassero nei miei quadri colori e modi non miei ne sarei ugualmente lieta poiché in questo mondo nessuno è figlio di nessuno-.
Parole che toccano nel profondo e che invitano a leggere fino in fondo al suo colore per coglierne appieno l’identità, perché per me questo è il senso dell’arte.

 



Nata a Daruvar, in Croazia, il 19 novembre 1920, Eva Fischer si diplomò all’Accademia di Belle Arti di Lione e durante il periodo della seconda guerra mondiale, costretta a fuggire da Belgrado, fu internata con la madre e il fratello nel campo di Vallegrande, nell’isola di Curzola.
Eva fu profondamente  segnata da questa tragedia e affidò  la voce del suo dramma a una copiosa produzione di opere che rappresentano un toccante e personale diario segreto sulla Shoah.
Entrata a far parte del gruppo di Via Margutta divenne amica di Mafai, Guttuso e Campigli, Fazzini, Carlo Levi, Capogrossi, Corrado Alvaro, Cagli, De Chirico, Dalì,  solo per citarne alcuni.
Con Picasso s’intrattenne a casa Visconti parlando d’arte e creatività e dove il maestro la esortò a progredire e continuare nel suo lavoro.
Durante il soggiorno a Parigi divenne amica di Chagall.
Tra le sue opere merita ricordare le vetrate del Museo israelitico di Roma.


Eva Fischer Addio 

La carriera artistica di Eva Fischer costellata da scambi e amicizie con artisti e letterati del suo tempo, è stata sugellata da un lungo sodalizio con Ennio Morricone, che tradusse l’emozione dei suoi cromatismi pittorici nelle magiche note di brani indimenticabili scritti per lei.
Conosciuta in tutto il mondo, nel 2008 il presidente Giorgio Napolitano le ha conferito l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica.





 
La sua arte è caratterizzata da colori “mediterranei” e da una profonda e solare italianità che ne ingentilisce le aeree trasparenze.
 

venerdì 3 luglio 2015

Urbano Cipriani non è più tra noi. Un ricordo.




Jiang Zhaohe (1904-1986)

Il suo è un realismo critico che rappresenta la vita: l'esistenza umana può vedere le distruzioni, ma poi afferma valori come la verità, la bontà, la bellezza…


Urbano Cipriani non è più tra noi. Un ricordo. 


Chi non lo ha conosciuto ha perso molto come uomo e come preside all’avanguardia.

La “Buona scuola”, -da non confondere-, quella che si scandisce di sillaba in sillaba, nel significato più profondo che egli allora le attribuiva, era sua, gli apparteneva. La sua semplicità toccava nel profondo, come la passione che poneva nel suo ministero,  con quella dedizione tipica dei grandi uomini, di un preside che seppe infondere in tutti noi, insegnanti e studenti, l’orgoglio e la dignità di sentirci tali, accomunati insieme in una professione capace di guardare in fondo ai cuori e di scorgervi la necessità, l’aiuto che si deve ai più bisognosi. Dal megafono si levava forte la sua voce per persuadere, accomunare, sensibilizzare, educare, perché Urbano è stato un grande educatore e formatore di coscienze.

Esempio di rettitudine, è stato nel corso degli anni per la scuola, per l’ “Einstein” , una luce illuminante, un faro di sapere, un esempio di quella umiltà che rende grandi i grandi e che può definirsi la vera “ Buona scuola”, per scoprirne fino in fondo il senso.

Resta in me indelebile il suo ricordo.

La vicinanza e il cordoglio ai familiari esprimono la mia commozione più profonda per tale perdita.