mercoledì 29 gennaio 2014





lunedì 27 gennaio 2014

Quando piangono i bambini sono tutti uguali



Ciò che pesa come un macigno è il silenzio di allora, quando milioni di persone morivano e nessuno sapeva. Un numero infinito di bambini ai quali fu vietato di crescere.
Ciò che pesa è la violenza di oggi come recrudescenza.
I bambini che muoiono nelle guerre e che sono morti nella Shoah  ci coinvolgono da vicino e ci riguardano tutti.
La pittura di Marta Czok è resa ancora più espressiva dalla lirica di Slawka G. Scarso che riesce a dare voce a quei bambini senza identità, vittime delle guerre: “la mia anima rotola dove le dico, sfugge attraverso queste sbarre e mi porta fuori, oltre le grida e gli odori della gente che ha paura, oltre”.
Emblematica la frase: Quando piangono i bambini sono tutti uguali.


domenica 26 gennaio 2014

Una serata a “Porto delle Storie” di Campi Bisenzio per Dodò e Giuseppe contro la mafia.




Sabato 25 gennaio 2014 una serata da non dimenticare a “Porto delle Storie” di Campi Bisenzio condotta da Giovanni Esposito, coordinatore del Presidio di Libera. Una serata, ricca di presenze e di storie per dire no alla mafia in nome di “Dodò”, Domenico Gabriele, il bambino ucciso dalla mafia e di Giuseppe Letizia, ai quali è dedicato il Presidio di Libera di Campi Bisenzio. Una serata trascorsa tra il racconto di queste  morti sconvolgenti, affidato a un video e al racconto dei genitori di Dodò dopo il ricordo di Giovanni, il racconto di chi vive la presenza opprimente della mafia, la testimonianza di chi lotta contro questa enorme stortura sociale, di chi regge l’impegno di Libera,  perchè qualcosa muti e può mutare,  con il concorso dei cittadini.

venerdì 17 gennaio 2014

Il Cappello tra arte e stravaganza


È bellissimo passeggiare tra le sale della Galleria del Costume di Palazzo Pitti, dove la mostra  Il Cappello tra arte e stravaganza” apre le porte all’eleganza, alla raffinatezza, allo stile e all’esaltazione della femminilità.
Il visitatore viene colto dal senso della bellezza, dall’arte di costruire non semplici cappelli ma sculture  fatte con  squisita maestria e creatività in un intreccio di colori, di linee e di forme.
142 pezzi costruiti con ispirazione e genialità. Sezioni a tema dedicate ai diversi stili del cappello e a varie epoche. Molte fogge in mostra: pagode, turbante, basco, cloche e altre curiosità.
Ogni aggiunta sarebbe superflua e si invitano tutti a visitare la mostra che resterà aperta fino al 18 maggio per  sentirsi  catapultato in altre epoche e vivere l’emozione del gusto, della stravaganza e della perfezione.

Dal lunedì alla domenica
8.15 – 16.30 dicembre, gennaio, febbraio
8.15 – 17.30 marzo, con l’introduzione dell’ora legale ore 18.30
8.15 – 18.30 aprile, maggio

Chiuso primo e ultimo lunedì del mese, 25 dicembre, 1 gennaio e 1 maggio.

domenica 12 gennaio 2014

Cinciarda, il barbone che si serviva dall'Annigoni

Pietro Annigoni, Ritratto di Cinciarda, 1945




Mai ritratto fu più vero. La mostra di Pietro Annigoni allestita a Firenze Ente Cassa di Risparmio colpisce per la ricchezza delle opere che segnano l'iter dell'artista. Ma c'è sempre in ogni mostra un'opera che ferma il passo e in questo caso è il ritratto di Cinciarda, il barbone che frequentava lo studio del pittore e che aveva più volte posato per lui. Il ritratto è la rappresentazione di una condizione umana, l'altra faccia della società, il mondo di chi ne vive ai margini. Eloquente è il mento appoggiato sulla mano. L'atteggiamento interlocutorio e pensoso è un'interrogazione posta alla stessa società per chiedere da che parte stia la verità. Un atteggiamento di chi pur vivendo la propria condizione per costrizione o per scelta, si mostra con quella dignità che merita rispetto. Lo sguardo indagatore esprime un carattere forte e penetra in noi con forza quasi a scuoterci per aprirci gli occhi sulle ingiustizie di una società poco attenta al sociale, lasciando a ognuno la responsabilità di rispondere. Questa è la mia lettura. L'arte è un formidabile strumento educativo perchè rappresenta con immediatezza la realtà, coinvolgendoci in un'indagine critica e riflessiva.

domenica 5 gennaio 2014

È la notte della Befana


 La bambola Titty

Notte di sogni, di magia e di incantesimi. È la notte della Befana e i bambini aspettano trepidanti che il proprio desiderio si avveri.  Quale regalo più bello dell’abbraccio della mamma, del sorriso  di un bimbo, di un ambiente sereno dove regni serenità, gioia e amore!. Ma il regalo più bello  lo dona a tutti i bambini e gratuitamente la fantasia che sulle palpebre chiuse scriverà i sogni, le attese, il desiderio di un mondo pulito, in pace, gorgogliante di sorrisi. Un mondo felice dove come in una favola antica il lupo abbraccerà l’agnello e piangerà per una pecora uccisa. Un  girotondo grande quanto il mondo legato da infinite mani che suoneranno e canteranno all’unisono sorelle la bellissima storia di un mondo dove ogni bambino può liberamente sognare.
Sogni d’oro cari bambini e che la notte dei desideri realizzi anche il vostro come una notte lontana realizzò il mio, una bambola che da più di sessant’anni è la mia Titty, la mia amica del cuore.

Buonanotte bambini! Il silenzio siede sovrano e invita accanto a noi il Sogno, biondo e gentile nel suo aspetto che dalla notte dei tempi non muta.