venerdì 23 maggio 2014

mercoledì 21 maggio 2014

Intervista del periodico "Macchè"

 
Su  Macchè del mese di maggio è uscita l’intervista che vi riporto di seguito: 
 Il prossimo 25 maggio, oltre ai Sindaci, verranno eletti anche i Presidenti di Quartiere. Per il Quartiere 3 abbiamo incontrato il candidato alla presidenza, Alfredo Esposito.

Parlaci un po’ di te.
“Ho 36 anni, laureato in Giurisprudenza e successivo Master alla Bocconi di Milano in Management Pubblico e Funzionamento degli Enti Locali. Attualmente lavoro per l’Associazione Rete della Città Strategiche presso Anci Nazionale, occupandomi di consulenza per Enti in particolare redazione di Piani di Sviluppo Locale. Ma ho già avuto un’esperienza amministrativa in questo quartiere, infatti sono stato a partire dai 19 anni Consigliere di Quartiere e Presidente della Commissione Sport, un’esperienza straordinaria”.

E sul tuo possibile futuro impegno amministrativo?
“Per parlare del futuro del Quartiere dobbiamo partire dalla prossima costituzione della Città Metropolitana, ormai in dirittura d’arrivo; questo perché, stando così le cose, il sindaco di Firenze sarà il sindaco della Città Metropolitana, occupandosi dunque anche di questioni inerenti soprattutto lo sviluppo dell’area metropolitana. Giocoforza, il ruolo delle Circoscrizioni e dunque dei nostri Quartieri acquisterà maggior peso politico e amministrativo. Credo che i Quartieri, oltre a costituire importanti spazi di partecipazione, viaggiano su due direttrici principali, che sono la gestione dei servizi di base e alla persona, come indicati dalle norme vigenti e,  la capacità d’intervenire nelle grandi trasformazioni urbane che interessano la città e i comuni limitrofi: un esempio è l’auspicata realizzazione della Linea 3bis della Tranvia. In tale discorso rientrano anche i famosi bypass del Galluzzo e Cascine del Riccio, ma anche una struttura di difficile gestione come l’EX3 a Gavinana, che dovrà assolutamente riappropriarsi del suo ruolo di contenitore culturale ma non solo, e per questo la nostra sarà un’azione di stimolo, suggerimento e collaborazione continua verso il Comune”

Dopo le grandi opere, il quotidiano…
“Una nostra prerogativa anche per il prossimo mandato sarà la manutenzione  sempre più capillare delle aree verdi, per valorizzare i due ‘polmoni’ dell’Albereta e Anconella, oltre ai giardini di viale Tanini al Galluzzo, mentre in ottica di sviluppo futuro si pone la cosiddetta GreenWay, la pista pedo-ciclabile da Cascine del Riccio a Ponte a Ema, passando dalle 5 Vie. Sempre in ottica verde, vorremmo allargare ad altre zone l’esperienza del Community Garden attualmente presente a Sorgane, sorta di Orti Sociali dati in gestione alla cittadinanza mentre, per rafforzare il tema dell’aggregazione sociale, proseguiremo sicuramente con la ‘Cena dei Vicini’, un primo significativo passo verso l’esperienza di “Social Street”

Vi siete posti delle priorità?
“Indubbiamente ci impegneremo fin da subito su due questioni nodali: i servizi socio-sanitari e quelli anagrafici, due priorità che i nostri cittadini ci stanno chiedendo fin da ora. In ciò il Quartiere negli anni scorsi è stato un po’ penalizzato e il nostro obbiettivo sarà di trovare una soluzione, in accordo rispettivamente con ASL e Comune, che permetta a ciascuno di fruire di tali servizi essenziali e irrinunciabili. Continueremo d’altro canto a portare avanti l’integrazione, già ben presente, con il privato sociale, dunque con le varie associazioni e misericordie, in un’ottica di ‘sistema’ e di ottimizzazione delle risorse finanziarie disponibili, che sappiamo non essere molte. Inoltre, in tema di vivibilità e sicurezza della persona, ci impegneremo fin da subito in interventi di rifacimento dei marciapiedi, di manutenzione e, dove possibile, di miglioramento delle attuali piste ciclabili, nell’ottica d’integrazione con la rete ciclabile cittadina”

E sul versante dei servizi alla persona?
“Rafforzeremo alcune attività d’integrazione e sostegno, come i Centri e le vacanze per gli Anziani, riconfermeremo la presenza degli Sportelli di mediazione sociale, di supporto psicologico e il servizio educativo familiare, la Rete di Solidarietà con i suoi assistenti sociali e cercheremo di progettare, insieme all’amministrazione comunale, alcune forme di sostegno economico per le fasce più deboli. Mi preme ricordare anche la stretta collaborazione instaurata da tempo con le associazioni di volontariato e le cooperative sociali. Vorrei però sottolineare l’importanza che vorremmo dare alle attività culturali e sportive, come mezzo di crescita e di raggiungimento del benessere sociale e psico-fisico. Attiveremo sinergie sempre più forti con gli Istituti scolastici e i Circoli didattici del territorio per un armonioso sviluppo dei giovani scolari tramite processi di istruzione ma anche formazione, come il percorso di educazione alla legalità. Non scordiamoci anche del sistema bibliotecario, con le due biblioteche di Villa Bandini e del Galluzzo, molto attive e frequentate”.
Queste sono le principali linee programmatiche di Alfredo Esposito, candidato PD per il Quartiere: chiunque voglia contribuire con suggerimenti e osservazioni può farlo all’indirizzo http://espositoalfredo.altervista.org/
Philippe Chellini



lunedì 19 maggio 2014

Il 25 maggio votiamo per la Presidenza del Quartiere 3 di Firenze: Alfredo Esposito

  



Ecco una sintesi del programma di Alfredo Esposito

I Quartieri sono i cuori pulsanti di Firenze su cui è necessario investire per rendere vitale l’organismo città.

Le sfide sono tante e ricche di stimoli.

Il Quartiere che vogliamo deve avere come priorità l’attenzione per il territorio, per l’ambiente e il rafforzamento dei servizi alla persona.

Dovrà valorizzare il rapporto diretto e immediato con tutti gli abitanti, potenziando le reti di solidarietà e le politiche sociali e mettendo in primo piano i giovani, la scuola e la fomazione.

Dovrà sostenere e diffondere lo sport per tutti, come promotore di salute e benessere sociale.

Dovrà essere uno spazio in cui fioriscano e si rigenerino cultura e creatività.

Dovrà essere luogo di partecipazione e impegno sui grandi interventi di trasformazione urbana.

Tutto questo possiamo e dobbiamo realizzarlo insieme.

Contatti:
facebook:www.facebook.com/alfredoespositoq3
www.espositoalfredo.altervista.org


sabato 17 maggio 2014

Il 25 maggio 2014 siamo chiamati alle urne.



Alfredo Esposito per la Presidenza del Quartiere 3
 
Alfredo Esposito è il candidato per la  Presidenza del Quartiere 3 di Firenze Gavinana-Galluzzo.
È nato a Firenze ed  ha 36 anni. Si è  laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Firenze e si è  specializzato in Management Pubblico con un Master presso SDA Bocconi, Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi di Milano.
È  esperto di Strategia e Programmazione territoriale, procedure amministrative e funzionamento degli Enti Locali, in particolare governo del territorio, sviluppo delle Città e delle aree metropolitane. Recentemente è stato relatore in molti appuntamenti pubblici sul percorso istitutivo delle Città Metropolitane in Italia. 
Attualmente lavora come Project Manager per l’Associazione ReCS – Rete delle Città Strategiche presso ANCI Nazionale.
Opera da alcuni anni come Consulente e Ricercatore per le amministrazioni pubbliche sui temi della strategia territoriale e della definizione di Piani di Sviluppo Locale.
È  docente e progettista di azioni formative per dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni ed ha svolto docenze per la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Firenze.
È   stato consulente per l’Associazione Firenze Futura – Piano Strategico dell’area metropolitana fiorentina e Project Manager per lo sviluppo del Piano Integrato della Mobilità per l’area vasta fiorentina.
Ha collaborato a  numerose pubblicazioni tra cui la stesura del Rapporto “La costruzione della Città Metropolitana in Italia. Esperienze, Soluzioni e Prospettive”, maggio 2012, del Dossier “Città Metropolitane: Una ricognizione dei contesti territoriali individuati come regioni urbane o aree urbane in nove Città Metropolitane”, febbraio 2010, la redazione del documento “Verso il secondo Piano Strategico di Firenze”, dicembre 2009 e dell’articolo “Firenze: dall’humus del territorio all’analisi dei processi di governance”  Quaderno n.1 della collana “Pianificazione Strategica Istruzioni per l’Uso” – “Monitoraggio e valutazione dei Piani Strategici” dell’Associazione ReCS – Rete Città Strategiche, ottobre 2008.
Fin da giovanissimo ha sempre avuto passione per la politica e più in generale della “Cosa Pubblica”. È  stato Consigliere di Quartiere 3 (Gavinana – Galluzzo) del Comune di Firenze ricoprendo la carica di Presidente della Commissione Servizi Sportivi e Capogruppo del Partito Democratico.


domenica 11 maggio 2014


11 maggio 2014
Auguri a tutte le mamme

Lo posto tutti gli anni... per la mia che non c'è più; per mia nonna Bruna, che mi è stata madre; per  Monica, che festeggia questo giorno per la prima volta; per  Anna, che non mi è madre, ma ha contribuito con passione e affetto alla mia formazione intellettuale e umana... e per tutte le mamme del mondo... 
AUGURI da SILVIA BIANCALANI

Si ricevono doni dalla vita, ma i pensieri dei miei ex allievi sono meravigliosi.
Associo a quelli di Silvia, gli auguri per la mia mamma, da anni salita in cielo ma che ogni giorno sento sempre più vicina.
A Maria Tecla, mia madre

venerdì 9 maggio 2014

A Hermes, all’emozione che dona la scrittura.



Ci sono momenti nella vita indimenticabili, uno di questi è stato l’incontro dopo anni con Hermes,  l’allievo di origini peruviane inserito in una mia classe del biennio: ITIS “A. MEUCCI” e che seguii anche nel triennio. Un’amicizia che il tempo non ha scalfito anche se lontani per anni..
Ci siamo ritrovati su Facebook e martedì 6 maggio è venuto a casa mia. Gli ho mostrato il libro “Sapere per creare”. Il libro  raccoglie i racconti che gli studenti  scrissero come esperienza di “scrittura creativa”. È indescrivibile l’emozione  di Hermes quando gli ho aperto il libro a pag. 87 che riporta il suo racconto.
L’esperienza di scrittura, allora fu notevole, oggi incontenibile la sua emozione che mi ha coinvolta totalmente. Bellissima la sua espressione: -dirò a tutti che non so soltanto suonare, ma anche scrivere- e gli occhi gli brillavano di gioia e di commozione.
Questi sono i momenti in cui ci si rende conto del valore della scuola, della lettura e della scrittura creativa.
Un pomeriggio straordinario, un momento magico intriso di ricordi e di promesse davanti a una deliziosa torta.

Le foto sono un po’ sbiadite ma i ricordi restano nitidi.
L’esperienza di scrittura creativa è riportata nel libro “Sapere per creare” pubblicato da  Morgana Edizioni ed è presente tra i link di questo Blog, alla voce: Scrittura creativa: Racconti dei  ragazzi.


Tupac Amaru, l’ ultimo inca
 Tupac Amaru fu accusato davanti al re, da alcune persone, che lo odiavano, d’aver sottratto e tenuto per sé una parte dei tributi, che aveva preso a Cuzco.
Il re ordinò ai suoi servi di catturare Tupac Amaru e di non permettere ai suoi amici Inca, di aiutarlo.
Tupac Amaru allora scappò insieme con la sua sposa, Micaela Bastidas, con le sue figlie: Sol ed Elvira e con alcuni familiari, che gli erano fedeli.
Arrivato a Cuzco, scoprì che non poteva restare in città, perché il re aveva vietato a tutti di aiutarlo e così, insieme ai suoi familiari passò di notte il confine.
Il giorno seguente, arrivò a Trujillo e lasciò, in un luogo sicuro, la sposa, le sue due figlie e i suoi amici più fedeli, perché non li voleva coinvolgere nelle sue disavventure. Continuò il cammino, cercando di sottrarsi ai suoi nemici e molti furono i cavalieri, che si offrirono di accompagnarlo, nella sua fuga.
Durante l’esilio si mostrò molto semplice, generoso e d’animo nobile e per questo, fu amato da tutti.
Nel suo viaggio avventuroso, sostenne moltissime battaglie e le vinse senza nessuno sforzo.
Tutte le ricchezze che accumulava nelle battaglie, le mandava al re, per saldare i tributi del cui furto era stato accusato.
Il re, di fronte a tanta fedeltà, si rese conto che Tupac Amaru era stato accusato ingiustamente e per ricompensa, gli permise di riunirsi con la sua famiglia, nella città di Trujillo.
Le grandi ricchezze che Tupac Amaru inviò al re, suscitarono in molti il desiderio di possederle, come gli "Infantes de Carrion", che vivevano ai confini del Perù.
Essi chiesero al re la mano delle figlie di Tupac Amaru.
Nelle vicinanze del fiume delle Amazzoni, presso il quale il re perdonò Tupac Amaru, si fissarono le nozze di Sol e di Elvira con gli Infantes de Carrion, che si celebrarono in Trujillo, con grande ostentazione.
Tupac Amaru aveva accettato il matrimonio delle figlie solo per ubbidienza al suo re, ma in effetti sospettava dei suoi generi. Dopo alcuni mesi infatti, gli Infantes de Carrion si dimostrarono vigliacchi sul campo di battaglia e la gente si burlò di loro. Gli Infantes, allora, pensarono di vendicarsi di tale umiliazione e chiesero a Tupac Amaru di partire con le loro spose. Tupac Amaru accettò la loro richiesta ed essi partirono, ma arrivati in una cittadella vicino a Lima, legarono le loro spose a due alberi e le abbandonarono, dopo averle quasi ammazzate di botte.
Il giorno dopo, Tupac Amaru venne informato di ciò che era successo alle sue figlie, ma egli si rifiutò di credere che fossero stati i suoi generi. Intanto, gli Infantes de Carrion si erano recati nella città di Cuzco, nella quale si trovavano alcuni loro amici spagnoli, appartenenti ad una dinastia molto potente, per chiedere il loro aiuto e catturare Tupac Amaru.

Gli spagnoli si prepararono al combattimento e iniziarono l’attacco: incendiarono Tinta, luogo nel quale Tupac Amaru aveva trascorso la sua infanzia e ammazzarono molte persone innocenti.
Quando queste notizie arrivarono a Tupac Amaru, egli fece preparare il suo esercito, per combattere contro gli Infantes de Carrion.
I due eserciti si trovarono di fronte a Tungazuca e lo scontro fu violento. Gli Infantes vinsero per la superiorità degli armamenti, fecero arrestare Tupac Amaru
e tutta la sua famiglia e li condannarono a morte.
La condanna fu eseguita. La moglie e le due figlie di Tupac Amaru furono decapitate e le loro teste furono esposte sulle mura della città.
Tupac Amaru, legato con pesanti catene, fu costretto ad assistere alla morte delle donne, senza poter far nulla, per aiutarle.
Dopo la morte della moglie e delle figlie, giunse il suo turno: venne sottoposto prima ad una serie di torture molto crudeli e quando perse i sensi, fu decapitato.
I suoi resti furono esposti nella piazza di Cuzco, come simbolo del dominio spagnolo, a significare che se qualcuno si fosse ribellato avrebbe fatto la stessa fine di Tupac Amaru.
Così la vita di Tupac Amaru ebbe fine, e da quel momento in poi, tutti i cittadini dovettero rispettare e ubbidire ai nuovi sovrani usurpatori.

Hermes Bustos Majanca
Il racconto è stato ispirato da El Cid Campeador
 



domenica 4 maggio 2014

Violenza nello stadio: Napoli-Fiorentina


Pompei, violenza nello stadio, 59 d. C.

Nell'affresco è rappresentato il momento cruciale dello scontro quando la rissa dalle gradinate e dall'arena sfocia anche all'esterno, presso le mura e verso la palestra, il grande recinto con all'interno la piscina.
In conseguenza di questi fatti per ordine del Senato di Roma "ai cittadini di Pompei fu vietato per dieci anni di tenere riunioni pubbliche di quel genere e furono sciolte le associazioni che avevano costituito contro le norme di legge. Livineio e gli altri responsabili dei gravi disordini furono condannati all'esilio." Tacito (Ann. XIV, 17)

Angoscia, sdegno e vergogna per la partita: Napoli-Fiorentina

Anche lo sport che dovrebbe unire è diventato motivo e luogo di violenza.
L’Italia offre di sé la peggiore delle immagini, contaminata dalla violenza e dalla mancanza di rispetto.
L’abitudine alla diseducazione e alla maleducazione sono ormai parte di un sistema di vita che alberga in tutti i ranghi sociali.
La mancanza di pudore e la vergogna caratterizzano la nostra società che non riesce più ad offrire di sé un’immagine positiva.
E la domanda è eloquente:- Avremo la forza di reagire ? Sopporteremo ancora che il nostro “Inno Nazionale” venga fischiato a ludibrio?- Quale precipizio senza fondo ci attende?.
Riflettiamo!. Noi siamo un grande Paese. Non lasciamo che ci rubino passato e dignità.


giovedì 1 maggio 2014

1° Maggio 2014



La Cueva de las Manos-Caverna delle mani.
 Provincia argentina di Santa Cruz

Io non festeggio.

Infinite mani si levano.

I lavoratori non chiedono di festeggiare ma di lavorare, perché il lavoro è un diritto di tutti.
Una società che si definisce civile e attenta al sociale deve ottemperare a tale necessità,  fondamentale per la nostra evoluzione e il nostro sviluppo.