Il
re ordinò ai suoi servi di catturare Tupac Amaru e di non permettere ai suoi amici
Inca, di aiutarlo.
Tupac
Amaru allora scappò insieme con la sua sposa, Micaela Bastidas, con le sue
figlie: Sol ed Elvira e con alcuni familiari, che gli erano fedeli.
Arrivato
a Cuzco, scoprì che non poteva restare in città, perché il re aveva vietato a
tutti di aiutarlo e così, insieme ai suoi familiari passò di notte il confine.
Il
giorno seguente, arrivò a Trujillo e lasciò, in un luogo sicuro, la sposa, le
sue due figlie e i suoi amici più fedeli, perché non li voleva coinvolgere nelle
sue disavventure. Continuò il cammino,
cercando di sottrarsi ai suoi nemici e molti
furono i cavalieri, che si offrirono di
accompagnarlo, nella sua fuga.
Durante
l’esilio si mostrò molto semplice, generoso e d’animo nobile e per questo, fu
amato da tutti.
Nel
suo viaggio avventuroso, sostenne moltissime battaglie e le vinse senza nessuno
sforzo.
Tutte
le ricchezze che accumulava nelle battaglie, le mandava al re, per saldare i tributi
del cui furto era stato accusato.
Il
re, di fronte a tanta fedeltà, si rese conto che Tupac Amaru era stato accusato
ingiustamente e per ricompensa, gli permise di riunirsi con la sua famiglia,
nella città di Trujillo.
Le
grandi ricchezze che Tupac Amaru inviò al re, suscitarono in molti il desiderio
di possederle, come gli "Infantes de Carrion", che vivevano ai
confini del Perù.
Essi
chiesero al re la mano delle figlie di Tupac Amaru.
Nelle
vicinanze del fiume delle Amazzoni, presso il quale il re perdonò Tupac Amaru,
si fissarono le nozze di Sol e di Elvira con gli Infantes de Carrion, che si celebrarono
in Trujillo, con grande ostentazione.
Tupac
Amaru aveva accettato il matrimonio delle figlie solo per ubbidienza al suo re,
ma in effetti sospettava dei suoi generi. Dopo alcuni mesi infatti, gli Infantes
de Carrion si dimostrarono vigliacchi sul campo di battaglia e la gente si burlò
di loro. Gli Infantes, allora, pensarono di vendicarsi di tale umiliazione e chiesero
a Tupac Amaru di partire con le loro spose. Tupac Amaru accettò la loro richiesta
ed essi partirono, ma arrivati in una cittadella vicino a Lima, legarono le loro
spose a due alberi e le abbandonarono, dopo averle quasi ammazzate di botte.
Il
giorno dopo, Tupac Amaru venne informato di ciò che era successo alle sue figlie,
ma egli si rifiutò di credere che fossero stati i suoi generi. Intanto, gli Infantes
de Carrion si erano recati nella città di Cuzco, nella quale si trovavano alcuni
loro amici spagnoli, appartenenti ad una dinastia molto potente, per chiedere
il loro aiuto e catturare Tupac Amaru.
Gli
spagnoli si prepararono al combattimento e iniziarono l’attacco: incendiarono
Tinta, luogo nel quale Tupac Amaru aveva trascorso la sua infanzia e ammazzarono
molte persone innocenti.
Quando
queste notizie arrivarono a Tupac Amaru, egli fece preparare il suo esercito,
per combattere contro gli Infantes de Carrion.
I
due eserciti si trovarono di fronte a Tungazuca e lo scontro fu violento. Gli Infantes
vinsero per la superiorità degli armamenti, fecero arrestare Tupac Amaru
e
tutta la sua famiglia e li condannarono a morte.
La
condanna fu eseguita. La moglie e le due figlie di Tupac Amaru furono decapitate
e le loro teste furono esposte sulle mura della città.
Tupac
Amaru, legato con pesanti catene, fu costretto ad assistere alla morte delle donne,
senza poter far nulla, per aiutarle.
Dopo
la morte della moglie e delle figlie, giunse il suo turno: venne sottoposto prima
ad una serie di torture molto crudeli e quando perse i sensi, fu decapitato.
I
suoi resti furono esposti nella piazza di Cuzco, come simbolo del dominio spagnolo,
a significare che se qualcuno si fosse
ribellato avrebbe fatto la stessa fine di Tupac Amaru.
Così
la vita di Tupac Amaru ebbe fine, e da quel momento in poi, tutti i cittadini
dovettero rispettare e ubbidire ai nuovi sovrani usurpatori.
Hermes Bustos Majanca
Il
racconto è stato ispirato da El Cid
Campeador