venerdì 3 luglio 2015

Urbano Cipriani non è più tra noi. Un ricordo.




Jiang Zhaohe (1904-1986)

Il suo è un realismo critico che rappresenta la vita: l'esistenza umana può vedere le distruzioni, ma poi afferma valori come la verità, la bontà, la bellezza…


Urbano Cipriani non è più tra noi. Un ricordo. 


Chi non lo ha conosciuto ha perso molto come uomo e come preside all’avanguardia.

La “Buona scuola”, -da non confondere-, quella che si scandisce di sillaba in sillaba, nel significato più profondo che egli allora le attribuiva, era sua, gli apparteneva. La sua semplicità toccava nel profondo, come la passione che poneva nel suo ministero,  con quella dedizione tipica dei grandi uomini, di un preside che seppe infondere in tutti noi, insegnanti e studenti, l’orgoglio e la dignità di sentirci tali, accomunati insieme in una professione capace di guardare in fondo ai cuori e di scorgervi la necessità, l’aiuto che si deve ai più bisognosi. Dal megafono si levava forte la sua voce per persuadere, accomunare, sensibilizzare, educare, perché Urbano è stato un grande educatore e formatore di coscienze.

Esempio di rettitudine, è stato nel corso degli anni per la scuola, per l’ “Einstein” , una luce illuminante, un faro di sapere, un esempio di quella umiltà che rende grandi i grandi e che può definirsi la vera “ Buona scuola”, per scoprirne fino in fondo il senso.

Resta in me indelebile il suo ricordo.

La vicinanza e il cordoglio ai familiari esprimono la mia commozione più profonda per tale perdita.