Mai titolo fu più
azzeccato per una mostra come
“DAL RITRATTO AL GIOCO LUDICO”
di Giovanna
Ugolini.
La surrealtà si sovrappone alla realtà.
L’artista scava nel profondo dell’anima, in un punto dove il
gioco trasforma la realtà in elementi fantastici, surreali e crea nell’immaginario
visioni che si mutano in storie.
Più piani si sovrappongono come schemi piatti che di realtà
in realtà spingono l’occhio all’infinito dove l’essenza stessa della vita
prende corpo tra teatrini di marionette, scherzi e metafore, che sembrano
attingere da altre forme, da altri schemi e sperimentazioni per donarci poi
l’unicità di una pittrice che sa mettersi in gioco e raccontare con la
semplicità tipica dell’infanzia fiabesca.
L’ immaginazione in un continuo crescendo, spinge l’occhio
curioso in ogni particolare della serie di pannelli grandi e piccoli che
si schiudono come le pagine di un libro
e materializzano ambienti, personaggi atipici, ironici e satirici di un mondo
onirico che con forme bizzarre, colori e movenze divertenti prendono vita; il
sipario si apre e ha inizio il racconto di storie, apparentemente semplici ma
che si mutano nel teatro della vita individuale e collettiva.
Non è forse un circo il ciclo vitale dell’uomo in cui ogni individuo
ricorre alla maschera e al camuffamento per poter vivere e sopravvivere?.
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