Henri Fantin-Latour (1836-1904), La lettrice, 1861
Quando si visita una mostra ci
sono sempre dei quadri che fermano il passo del visitatore. A me è successo con
“La lettrice” di Henri Fantin-Latour per la mostra degli Impressionisti a
Palazzo Pitti. Siamo nella Galleria
d’Arte Moderna dove nel Salone da Ballo del Quartiere d’Inverno sono esposti 12
capolavori provenienti dal Museo d’Orsay. Il quadro di Latour colpisce per
eleganza, sobrietà ed essenzialità. La giovane
appare composta nella posa, completamente assorta nella lettura,
incurante di sguardi altrui. Ci si sente
accomunati nella lettura e forte è la curiosità di conoscere il titolo del
libro. L’atmosfera è coinvolgente e nel profondo silenzio che regna sovrano
sembra quasi che una musica aerea accompagni la scena, forse perché siamo nella
sala della musica e gli strumenti fanno da corona. Il volto attento e levigato,
lo sguardo assorto e intento, ci rende complici dei suoi pensieri. Il silenzio
si coniuga perfettamente con l’immobilità della lettrice nell’essenzialità
delle cose, come i due libri che posti
in primo piano formano una natura morta. I colori, equilibrati nelle varie tonalità, specialmente nel rosso del divano nel quale
sembrano confluire tutti gli altri, creano un’ armonia perfetta tra i vari
elementi. E lo sguardo è restio a staccarsi
per procedere.
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