La parola favola, deriva dal latino fabula e
significa racconto parlato. Ha origini molto antiche, risalenti probabilmente
alle antiche culture orientali e occidentali. A quei tempi le favole venivano
tramandate oralmente di generazione in generazione e servivano da insegnamento
morale. La favola rappresenta i vizi e le virtù umane attraverso il
comportamento degli animali. “Il gatto
con gli stivali”: Un vecchio contadino morendo lasciò la sua eredità ai suoi tre figli.
Al più piccolo lasciò un gatto. Il ragazzo era disperato perché pensava che non
gli sarebbe servito a molto. Il gatto sentendo quelle parole si impaurì e disse
al ragazzo di procurargli un paio di stivali e un sacco. Una volta avuti gli stivali magici e il sacco, andò
in un allevamento di conigli, ne prese uno e lo donò al re. L’indomani fece la
stessa cosa con delle pernici, dicendo al re che gliele mandava il conte di
Carabas. Il re gli disse che voleva conoscere il conte per ringraziarlo e il gatto
lo condusse dal giovane. La principessa, figlia del re, si innamorò di lui e si
sposarono. Una ragazza di nome “Cenerentola” viveva poveramente con la sua
matrigna e le sue sorellastre che la trattavano come una serva. Un giorno il
principe organizzò un ballo per trovare moglie. Cenerentola voleva
partecipare, ma la matrigna e le sorellastre gelose non glielo concessero,
così, solo grazie all’aiuto della fatina “Favilla” riuscì a partecipare al
ballo e dopo a sposare il principe: La bacchetta magica trasforma la zucca in un cocchio, i “Topi” in
cavalli bianchi e il “cane” in un lacchè. La “fata” che è la madrina di
Cenerentola, grazie alla bacchetta riesce ad aiutarla: La fata toccò con la
bacchetta la zucca che si trasformò in un cocchio dorato. Prese sette topi
bianchi e li trasformò in dei bellissimi cavalli. Trasformò gli stracci in uno
stupendo vestito ricamato d’oro e d’argento, e gli zoccoli in scarpette di
cristallo…Correndo perse una
scarpetta, tutte le ragazze del reame la provarono ma solo a Cenerentola stette”. Una bambina di nome “Cappuccetto rosso” andò dalla
nonna malata a portarle un fagotto con delle cose da mangiare. Durante il
cammino incontrò il lupo cattivo che le disse che sarebbe arrivato prima di lei
a casa della nonna. Cappuccetto ingenua prese la strada più lunga e il lupo
furbo prese la scorciatoia e così arrivò per primo. Entrò, si mangiò la nonna e
travestitosi da nonna si mangiò anche Cappuccetto Rosso. Arrivò il cacciatore,
uccise il lupo e fece uscire dalla sua pancia la nonna e Cappuccetto. “Pollicina”: Una donna non aveva figli e voleva avere una
bambina, così andò da un fata che le diede un seme. La donna lo piantò e ne nacque una bambina. La
bimba però fu rapita da un rospo ma i pesci riuscirono a farla scappare e così si
ritrovò davanti alla tana di un topo che la voleva far sposare con un suo amico talpone. La bambina riuscì a scappare sopra una
rondine parlante e andò nei paesi caldi dove trovò un fiore nel quale vi era il
re dei fiori, alto un pollice. I due s’innamorarono e si sposarono: Una donna si recò nel palazzo di una vecchia
fata…che le diede un granellino d’orzo…la donna lo piantò. Passarono alcuni
giorni e il granellino germogliò e spuntò un fiore…la donna lo baciò e i petali
si schiusero…e apparve una bambina piccina. Per culla ebbe un guscio di noce, per
materasso polline di fiore e per lenzuola petali di rosa. “La notte dei desideri”: Ma lospirito ogni anno doveva compiere 100
azioni cattive contro la natura. Gli animali essendosi accorti di ciò che faceva,
gli inviarono per sorvegliarlo, il gatto parlante Maurice. Malospirito era indietro con le azioni
cattive così sua zia Tirannia, anche lei indietro con le azioni cattive, gli
propose di fare il Satanarchibugiardinfernalcolico grog di magog, che permette
di esaudire un desiderio. Ma i due non riusciranno a fabbricarlo in tempo: Del
malvagio è l’ora ottava. La ragione è sempre schiava:vero o falso non ha senso,
crepi il senno ed il buonsenso! Sii menzogna; la sua musa! Quando nel crogiolo
è fusa, ogni verità è fasulla, la realtà non è più nulla. Non c’è ordine che
vale, sia morale o naturale: nell’arbitrio solamente la libertà è evidente. Non
avere una coscienza, garantisce l’onnipotenza: giacchè tutto far possiamo,
tutto è logico facciamo. Dunque spazzeremo via ogni cosa abbia senso:
c’inchiniamo alla follia, al nonsenso e al controsenso. Incantesimo malvagio, intruglia a tuo
bell’agio.
Durante l’anno scolastico, abbiamo studiato e analizzato testi di vario
genere che ci hanno dato la possibilità di accrescere il nostro bagaglio
culturale, di approfondire le nostre conoscere e di accrescere le nostre
potenzialità. Noi crediamo nel valore
della cultura e vogliamo che in questa società, che ha saputo negli anni
progredire tecnologicamente e innovativamente, si consolidi sempre più il
valore educativo e formativo: Ai giorni
nostri, quando la lette-ratura è prossima a smarrire il proprio indirizzo e il
raccontare le novelle sta diventando un’arte dimenticata, i ragazzi sono i
lettori ideali (Isaac Bashevis Singer)