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Chiesa di Santa Lucia alle Malve |
È passeggiando per le strade di
Matera tra la parte antica e quella moderna che se ne
respira la vita e se ne vive la storia che si
perde nel tempo. Palazzi signorili, chiese, conventi e nuovi insediamenti
indicano l’evoluzione e i mutamenti della città nelle varie epoche. Notevolissimi
nelle chiese rupestri sono gli affreschi bizantini ma anche altri stili godono
di un fascino inconfondibile come il gotico e il barocco. La facciata della
Cattedrale di Sant’Eustachio, in stile romanico-pugliese (1230-1270), è
dominata dalla statua della Madonna della Bruna. La facciata laterale su piazza
Duomo ha due porte, la più interessante, finemente lavorata a ricamo, è detta
dei “leoni” per due sculture leonine presenti alla base. L’artigianato, tipico
nei colori fiammanti, ruba ad ogni passo l’attenzione. È andando per gradinate
e salite scoscese che si visitano le chiese rupestri con i meravigliosi
affreschi, le cripte e le straordinarie antiche dimore dei Sassi, come la
Casa Grotta di Vico Solitario, il cui interno, arredato
col gusto povero di una volta, mobili e utensili artigianali d’epoca, offre
l’opportunità per rendersi conto di come si viveva
nelle case dei Sassi: un unico letto dove si
dormiva a turno, la culla per il più piccolo, il telaio per tessere, l’indispensabile
per sopravvivere.
Le chiese rupestri, veri gioielli
incastonati in uno scrigno di pietra millenaria, sono preziose eredità dei
monaci bizantini e benedettini insediatisi nell'area nell'alto Medioevo. Nate
come luogo di culto, successivamente
sono diventate abitazioni o ricoveri per animali fino al loro restauro. È
incredibile la presenza di vere opere d’arte in esse; affreschi che seppur in
parte danneggiati, ci riportano ad una cultura longobarda, ma anche bizantina,
dipinti che malgrado il passare degli anni, mantengono la loro bellezza per la
particolare tecnica utilizzata.
La chiesa di Santa Lucia alle
Malve, (dal nome della pianta spontanea che cresce abbondantemente nei dintorni),
situata presso il Sasso Caveoso, il cui scavo viene datato intorno al IX secolo
d. C. è il primo insediamento monastico femminile dell’Ordine benedettino. Dal
1525 fino al 1960, fu utilizzata come abitazione. L'interno, a tre navate,
presenta numerosi affreschi datati a partire dal 1200, che ancora in parte
decorano le pareti della navata, e che, dopo i restauri, sono ritornati
all’originale splendore; da notare la bellissima Madonna del Latte, datata
intorno al 1270. La vergine è raffigurata a seno scoperto, colta nell’atto di
allattare il proprio figlio, a dimostrare al mondo anche la natura umana di
Cristo. Nel significato cristiano: Gesù è vero Dio e vero Uomo; e la Vergine regina del mondo,
madre non solo di Cristo ma dell’intera umanità. L’immagine richiama quella di
Iside intenta ad allattare il figlio Horus nell’Antico Egitto. Rappresentazioni
di Maria Lactans le ritroviamo
nell’Egitto copto, diffuse poi nelle chiese orientali, nell’arte bizantina fino
ad arrivare in occidente.
Molti sono i simboli allegorici
rappresentati nelle opere come il dipinto: la Madonna della Melagrana della piccola chiesa Madonna delle tre porte (per i tre
ingressi). La melagrana è un frutto che compare spesso nelle raffigurazioni
pittoriche, sia sacre che profane. Nel Medioevo diventa simbolo di Resurrezione
e di vita, di castità e purezza e viene raffigurato nelle immagini sacre.
Il territorio materano è unico e
suggestivo dove ogni angolo, ogni pietra, ogni caverna, riporta a un passato
molto remoto e non a caso ha richiamato registi come Mel Gibson per The
Passion of the Christ (2004) i cui esterni furono girati a Matera e a
Craco, oggi città fantasma, e Pier Paolo Pasolini per Il Vangelo secondo
Matteo (1964). Visitare Matera è come entrare in un altro mondo, in una realtà
che ci riporta indietro tra nostalgia e malinconia. Matera è una città che ha
combattuto contro il tempo, che non si è arresa all’abbandono e all’incuria,
che consapevole del grande patrimonio che rappresenta si è conservata per
testimoniare a tutti la propria storia. Grazie all’impegno di quanti si sono
prodigati e specialmente dei giovani, Matera è risorta dal suo passato e oggi
mostra al mondo il suo inestimabile patrimonio
Matera è stata scelta come Capitale Europea
della Cultura per il 2019. Una scelta che ci rende orgogliosi del nostro
territorio che tuttavia ci chiede incessantemente protezione, tutela e
rispetto.
Si conclude il nostro viaggio a
Matera, una città che lascia nel cuore un desiderio inestinguibile di ritornare
che il tempo può soltanto moltiplicare.