Ogni anno, quando si avvicina il
27 gennaio, giornata della “memoria” molti interrogativi si affacciano alla
mente sul significato della ricorrenza. Tutti
si mobilitano e manifestano perché tale vergogna non si ripeta, ma viste poi le
recrudescenze nelle parole e nei comportamenti, un dubbio ci assale e ci si
chiede se siamo tutti veramente preparati a condannare quel periodo di aberrazione
morale e di completo oscurantismo. Gli avvenimenti che si verificano nel nostro paese e altrove ci
dicono che purtroppo la mente umana non
è rinsavita, il mea culpa non è completo e che coloro che condannano tali orrendi misfatti sono
granelli, che chiedono di essere ascoltati affinché l’umanità riprenda la sua dignità. È
forse solo un miraggio l’auspicato cambiamento? È così difficile ascoltare la propria coscienza e riprendere il giusto
cammino che ci rende tutti uomini meritevoli di rispetto? Purtroppo basta
guardarsi intorno per capire che -Il sonno della ragione genera ancora mostri-
nelle parole o nei comportamenti e l’opera di Goya ci presenta ciò che molti
dicono di non essere ma che in effetti sono.
È di pochi giorni l’infelice espressione di chi non conoscendo il valore della parole si è espresso sul termine “razza” e sul come
preservarla: Quindi, dobbiamo fare delle scelte, decidere se la nostra etnia,
la nostra razza bianca, la nostra società deve continuare a esistere o la
nostra società deve essere cancellata; è una scelta. Espressione gravissima che
ci riporta a un passato oscuro che tanto orrore ha suscitato e suscita.
L’uso della parola “razza” dimostra quanto sia importante
conoscere il significato delle parole
nel contesto storico e la ripercussione
che tale parola può avere nell’animo di chi ascolta e di chi ne è stato
vittima. Chi la usa, come in questo caso
dimostra di non conoscere l’importanza della parola nella comunicazione e
di non essere a conoscenza delle coordinate storiche.
Ben vengano tutte le
manifestazioni per ricordare la “ Schoah” la dispersione, lo sterminio degli
Ebrei ma schiaccia il cuore prendere atto che proprio ai livelli più alti il comportamento educativo e formativo
diventa negativo. Non siamo forse
abbastanza adulti e consapevoli per capire che solo se uniti contro ogni
forma di violenza che si consuma sia nel nostro paese che in altri luoghi, a
tutti i livelli, potremo preservare il nostro futuro da lotte e sopraffazioni
che ci degradano a livello animalesco?. L’urgenza
ci impone di riprendere in mano i testi
di storia e di studiarla nella quotidianità per sapere, riflettere e agire per il bene comune e consegnare alle
future generazioni una società che rifiuti ogni forma di abominio in nome della
pace, della tolleranza, della fratellanza, dell’accoglienza e seguire le orme di
quei valori che fanno della storia: maestra di vita.
Chi ha
detto che con la cultura non si mangia non ne conosce il valore e non sa che
tutti abbiamo bisogno di essere nutriti
dalla cultura in ogni settore, a ogni livello, sotto qualsiasi forma. La storia
deve diventare il nostro pane quotidiano perché le nostre menti restino sveglie
per capire, combattere ogni pregiudizio ed essere pronte ad intervenire contro ogni
sopruso. Sarà possibile un risveglio
totale o tutto resterà “fumo” che esce dal camino dei nostri
pensieri?.
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