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La Risiera di San Sabba. Luogo di dolore e di morte .
Nel periodo che va dall'armistizio (8 settembre 1943)
all'immediato dopoguerra,
Trieste fu al centro di una serie di
vicende che ne hanno
segnato profondamente la storia.
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Cortile interno della Risiera. Luogo di segregazione e di morte. Ogni parola risulterebbe inadeguata a descriverne l'orrore. | |
Pensieri attanagliano la mente e torna imperioso Goya "Il sonno della ragione genera mostri"
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Nel settembre del 1943 la Germania nazista occupò la
città e durante l'occupazione la Risiera di San Sabba venne destinata a campo di prigionia, e di
sterminio per detenuti politici, ebrei, partigiani italiani e slavi, con forni
crematori che funzionavano a pieno regime. |
Durante la visita al Museo, la storia prende vita nei volti dei personaggi, nelle storie lette e raccontate, nel silenzio che ammanta su note tristi e dolorose. E io mi chiedo se la storia riuscirà ad insegnare affinchè nulla si ripeta. Riuscirà l'uomo a rinsavire? Ma nessuna riposta mi soccorre.
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Oggi la Risiera
è Monumento Nazionale e museo.
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Monumento alle vittime. Nessuna descrizione potrebbe renderne l'impatto emotivo e l'immagine si scolpisce dentro con forza affinchè nulla si dimentichi. La storia si insinua nelle coscienze e nelle menti a monito, affinchè tali orrori non si ripetano e le mani dell'intera umanità si rivolgano in pace all'uomo e non al cielo, allora unico rifugio.
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Monumento ai 71 italiani fucilati a Trieste per rappresaglia
dai nazisti il 3 aprile 1944
Il 3 aprile 1944 venivano uccise 71 persone (tra cui
militanti antifascisti, partigiani italiani, sloveni, croati, rastrellati a
Trieste e in altri centri della regione), presso il poligono di tiro di
Opicina, vicino a Trieste, in seguito alla rappresaglia ordinata per un
attentato avvenuto in un cinema che
causò la morte di 7 soldati tedeschi. Questi 71 cadaveri furono i primi ad
essere bruciati nel forno crematorio della risiera di San Sabba a Trieste,
unico campo di sterminio esistente in Italia.
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