Giotto di Bondone, San Francesco, 1320 ca. |
La curiosità sollecita ogni visitatore e il percorso propone opere di eccellenza come una splendida manifattura di Doccia o riporta indietro nel tempo, a quell’arte sacra con fondo oro che accende di luce la sala con Mariotto di Nardo, Pacino di Bonaguida, Gherardo Starnina, e altri ma dove a rubare la scena è sempre Giotto di Bondone.
Giotto di Bondone, San Giovanni Battista, 1320ca. |
Da Giotto a Filippino Lippi a Primo Conti è una continua immersione nell’arte e riesce difficile distogliere lo sguardo da opere con le quali il dialogo si impone: Ghirlandaio, Filippino Lippi, Perugino, Vasari e Wauters.
Carlo Canella, Veduta di piazza della Signoria dalla Loggia dei Lanzi, 1830 |
Le opere scelte parlano in prevalenza della
storia della Toscana e di Firenze in particolare con ritratti di personaggi dei
Medici e degli Asburgo-Lorena, con paesaggi e luoghi cari alla memoria in un traslato
tra passato e presente nelle opere di Giuseppe Zocchi, Pandolfo Reschi, Thomas
Patch che ci rimandono atmosfere suggestive e ancora T. Hartley Gromek, Giovanni Signorini, Lorenzo
Gelati, Carlo Canella, E. Augustus Gifford e Giuseppe Moricci e le innumerevoli
Vedute di Firenze antica di Fabio Borbottoni.
Lorenzo Gelati, L'Arno alla pescaia di San Niccolò al tramonto, 1860 |
Francesco Gioli, Acquaiola, 1891 |
Bellezza si aggiunge a bellezza con la solarità
di Francesco Gioli, la malinconia di Niccolò Cannicci, i Buoi al pascolo di Giovanni Fattori, e momenti di storia con Pietro
Senno, Odoardo Borrani e Ruggero Panerai.
Ardengo Soffici, Campi d'autunno, 1907 |
Si guarda, si ammira e via via l’occhio spazia da
Liewelyn Lloyd a Oscar Ghiglia, da Ardengo Soffici a Felice Casorati, da
Lorenzo Viani a Primo Conti, dalla poesia di Giovanni Colacicchi e poi avanti
con Luigi Gioli, Mariotto di Nardo, Angiolo Tommasi e Niccolò Cannicci. Alla
fine del percorso, lo sguardo a forza si distoglie; abbandonare il luogo è
difficile come difficile è chiudere un libro aperto su una pagina che non
vorresti mai lasciare.
Siamo usciti ma
resta il gusto di ciò che abbiamo visto e il desiderio di rientrare. L’invito è
di visitare la mostra che resterà aperta fino al 15 gennaio per scoprire e leggere
le opere degli artisti menzionati, che diventano pagine letterarie, poesie o
spartiti musicali, per provare emozioni
e nutrirsi appieno del sentimento dell’arte.