Shoah, il giorno del
ricordo, per non dimenticare
Il 27 gennaio dedichiamolo,
insieme, al ricordo delle vittime che indifese furono costrette a subire la
fine dei propri sogni, della propria vita. Ripensiamo insieme e ricordiamo con
uno sguardo al presente il genocidio degli ebrei, il 27 lo ricorda e la scelta
della data non è casuale, dato che il 27 gennaio 1945 il mondo conobbe gli
orrori del campo di sterminio di Auschwitz, dove trovarono la morte uomini,
donne e bambini a causa dell’ideologia nazista in nome della razza pura.
Ricordiamo questo giorno in
comune silenzio, stretti l’un l’altro a formare una catena contro il
negazionismo e l’antisemitismo, affinché non si ripeta ciò che degradò l’uomo
allo stato animalesco.
Dobbiamo essere tutti attenti e
vigili, pronti a informare e a diffondere, a educare, a recepire le
testimonianze, i ricordi e i racconti dei sopravvissuti, affinché i giovani
sappiano e si educhino ai valori etici in nome del rispetto, della dignità,
dell’eguaglianza contro ogni recrudescenza di violenza, frutto dell’ignoranza.
Che il 27 ci trovi tutti
accomunati nel ricordo tragico e doloroso di quella follia che annebbiò le
menti e che sconvolse i cardini stessi dell’umanità.
Uniamoci contro ogni forma di
brutalità e che la “storia” sia per tutti ancora maestra e madre perché si
superi con un afflato quello stato di miseria umana e si alimentino le radici
di un bene comune.
Riflettiamo, perché solo il
pensiero veicolato può mutare tali orrori in una promessa, in una speranza che
non si ripeta una simile “notte”, la più triste, la più buia, quella che
sottrasse alla mente il nome “fratello”.