L’Italia nella tempesta
J. M. W. Turner (1775-1851), Shade and Darkness, 1843
Il Paese è una barca che va senza rematori e non si sa né dove va, né se si fermerà, mentre gli occhi dell’intera Europa e oltre sono puntati sconcertati su di noi assordati dallo spread, ammutoliti da un’economia che vanifica quel poco che ci potrebbe salvare ma che va alla deriva. Il malessere che ci invadeva prima delle elezioni, si è acuito. Cosa faranno? Si alleeranno? Cambierà il volto dell’Italia? Metteranno da parte ogni diatriba? Ognuno si interroga se risaliremo la china, se andremo ancora alla deriva, se si affronteranno sul piano delle responsabilità i problemi reali del Paese!. Siamo soli in un dialogo muto che non ha risposte. Non c’è nessuna volontà di partecipare, di nutrire fiducia. Non è facile credere a un cambiamento, né nutrire una speranza per il domani. I giovani attendono. Le donne chiedono. Ce ne andremo via da questo paese ho sentito dire da molti. Chi si adopererà per evitarlo? Fino a quando saremo sordi alle reali necessità? Si stringe il cuore, a pensare che un tempo anche noi siamo andati via e lasciare il proprio paese è una ferita che si rimargina solo dopo generazioni.
Puoi salire, di nuovo, in cattedra e spiegarmela, per favore?
Da sola, non riesco... Carissima, non serve salire in cattedra per capire e spiegare il disappunto di tutti voi giovani e non solo. Credo che una nuvola rosa ci sarà sempre a dipanare l’orizzonte. Credo che un fiore si aprirà sempre per un domani diverso. Ma auspico innanzitutto il buon senso di tutti coloro che sconosciuti ai più sederanno in Parlamento con una legge che più balorda e nefanda non si poteva pensare. In questi giorni se ne sentono tante, ma l’orecchio resta sordo. Parole, parole, parole ma il Paese ha bisogno di fatti che pongano fine a tante storture, a troppe. A chi è segregato e vive senza dignità: ho ancora negli occhi l’immagine di un giovane ammanettato e sofferente in volto. Chissà quale reato aveva commesso! Quando penseremo a guardare in faccia la realtà per un mondo più giusto, per un’Italia che chiede solo normalità ?.