lunedì 20 febbraio 2012

Quando il teatro emoziona. L'arte di Giovanni Esposito





Giovanni Esposito

Grandi emozioni il pomeriggio del 19-febbraio, al teatro Le Spiagge, con la Compagnia Teatri d’Imbarco.

Alle 16.30, alla presenza di un folto pubblico, è andato in scena uno spettacolo per il Giorno della Memoria dal titolo "Due amici in guerra", liberamente tratto da “Destinatario sconosciuto”.

Sullo sfondo della Germania degli anni 30, si assiste al rapporto di amicizia, tema fondante del testo, tra i due protagonisti, diversi per appartenenza: uno tedesco, l’altro ebreo, ignari che la Storia ne avrebbe cambiato il senso e il valore, inconsapevoli di ciò che la follia di Hitler avrebbe scatenato.
Un legame di amicizia, di fiducia, di collaborazione consolidato anche attraverso l’arte, in cui ambedue sono impegnati come lavoro.

Ma il potere, il potere nazista, capace di distruggere ogni valore, s’intrufola implacabile tra loro, ne distrugge i sentimenti, l’amore e l’amicizia e su tutto s’instaura il timore, il terrore, la paura, la negazione di quel sentimento fraterno che li aveva uniti. Nessun ricordo prevale di fronte a un terribile momento che inaridisce ogni pulsione e tutto viene dimenticato e occultato. Anche l’amore, un tempo nutrito dal giovane tedesco per la sorella del giovane ebreo viene frantumato dal presente e forte echeggia il grido di dolore di Max quando Martin gli comunica che la sorella aveva bussato alla sua porta ma che lui non l’aveva soccorsa, che era andata via e che nel parco a un tratto le urla si erano smorzate.




Gli attori sono bravissimi e Giovanni Esposito offre del personaggio, un’interpretazione emozionante e coinvolgente. Con la voce modulata su ritmi ora accesi, ora passionali, ora carichi di accenti emotivi, offre insieme con la gestualità e l’espressione fisionomica una performance del giovane ebreo che tocca il pubblico nel proprio intimo che non può non sentirsi unitamente stretto in quel dolore e in quella sofferenza che distrusse tante vite.

Il lungo e ripetuto applauso convalida chiaramente la resa recitativa dei personaggi: un ebreo, un tedesco, un gerarca tedesco.

Nessun vincitore ma tutti vinti dal “potere”

Notevole l’afflusso delle scuole, perché il teatro è uno dei linguaggi più vicini ai ragazzi, che con la sua apparente semplicità, insegna la Storia con l’uso proprio della parola.

Anna Lanzetta

Impareremo insieme a conoscere Giovanni, parlando prossimamente di lui, intanto visitate il blog di scrittura creativa, pigiando il primo dei link di questo blog o www.annalanzetta1.blogspot.com e ritroveremo Giovanni che ci parlerà di teatro e insieme tante storie create da bambini che divertono con la loro semplicità grandi e piccini.