Beato Angelico, Annuncazione dopo il restauro Museo del Prado Madrid
Lo scopo di questi restauri precedenti era quello di
riparare il danno e assicurare la conservazione del dipinto. Tuttavia, alcuni
degli interventi più antichi, oltre a riparare le perdite che si erano
verificate in entrambi i lati della giuntura, hanno provocato la ridipintura di
vaste aree dell’opera
originale, in corrispondenza delle figure dell’angelo e dei
lapislazzuli del mantello della Vergine. Nel corso degli anni queste
ridipinture si sono fortemente deteriorate, rovinando l’immagine e la
leggibilità complessiva della composizione originale.
Queste ridipinture sono state applicate sulla giuntura instabile
del pannello che copriva completamente alcuni elementi compositivi.
Nella parte superiore esse nascondevano una porzione
importante dell’architettura e, nella figura dell’angelo, esse cambiavano la
forma dell’ala, il braccio e la tunica rosa e continuavano fino al bordo
inferiore.
I vecchi interventi hanno inoltre modificato l’ala
anteriore dell’angelo nascondendo la sua forma originale, trasformandola
radicalmente, lasciando un’evidente asimmetria con l’altra. Mentre l’ala
posteriore era curva, quella in primo piano appariva dritta e sinuosa seguendo
la verticale in cui la foglia d’oro era stata persa a causa della frattura
della tavola.
Una volta rimossa la ridipintura sull’ala, sono stati
scoperti elementi originali in oro permettendo di acquisire quelle informazioni
necessarie a restituire l’area allo stato originale. Dapprima apparve un
particolare in oro che segnò l’inizio della base dell’ala, poi mentre la
rimozione della ridipintura procedeva, l’incisione originale in oro divenne
evidente per mostrare esattamente la curvatura dell’ala dipinta da Frà Angelico. La scoperta e il recupero
del disegno originale dell’ala dell’Arcangelo Gabriele rappresenta uno dei
momenti più importanti dell’intero processo di restauro dovuto all’importanza
delle figure nella scena e della loro collocazione al centro della
composizione.
Grazie alla pulitura, il lavoro di Fra Angelico, ha
recuperato la sua originale luminosità, praticamente sconosciuta fino a ora.
Sono emerse sfumature di luci e ombre che hanno ridefinito il volume del
modellato di ogni elemento della composizione. Una luce quasi soprannaturale
pervade il portico e brilla senza creare ombre, in contrasto con la stanza
sullo sfondo illuminata con una luce naturale che entra attraverso la finestra
e si riflette sul muro. La rimozione del velo grigio che copriva il dipinto ha
rivelato la tecnica del grande maestro e i colori meravigliosi resi utilizzando
lapislazzuli, lacche rosse e malachite.
L’Annunciazione, in mostra, sarà accompagnata da altri due capolavori di Fra’
Angelico recentemente acquisiti dalla collezione: I funerali di Sant’Antonio
Abbott e la Vergine
del Melograno, entrambi provenienti dalla collezione del Duca d’Alba, il
primo donato e quest’ultimo acquistato.
Insieme a questo capolavoro, altri lavori fiorentini che
saranno esposti in mostra sono stati restaurati in Italia grazie al supporto di
Friends of Florence e degli American Friends of the Prado Museum, includono la Vergine e il Bambino di
Michele da Firenze, attualmente conservata nel Museo Nazionale del Bargello; la Vergine e il Bambino in
terracotta di Donatello, anch’essa con due angeli e due profeti di proprietà
del Museo di Palazzo Pretorio; e la
Trinità di Gherardo Starnina dalla collezione Chiaramente
Bordonaro.
La mostra: Frà Angelico e l’origine del Rinascimento
Fiorentino
Museo del Prado, dal 28 maggio al 15 settembre 2019
Dal Comunicato stampa
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