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A Trieste la cultura è palpabile con l'incontro dei personaggi che l'hanno resa importante. Le targhe, sparse numerose, ne segnano il pensiero e il percorso di vita. | |
James Joyce (Dublino, 1882 – Zurigo, 1941)di origine irlandese, si trasferì a Trieste per lavoro e vi restò come città da lui prediletta per la scrittura delle sue opere.
Visitare Trieste significa intraprendere un viaggio
culturale che rievoca abitudini e stili di vita passati ma che si coniugano con il presente in una lettura costante.
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Italo Svevo, pseudonimo di Aron Hector
Schmitz (Trieste, 1861 – Motta di Livenza, 1928)Fondamentale il suo incontro con Joyce |
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Ognuno a Trieste trova il proprio angolo in un caffè, in una targa, in un
monumento e si lascia avvolgere da un’atmosfera che
racconta la storia di artisti e letterati che come ombre accompagnano noi
viaggiatori.
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La città trasuda cultura in ogni angolo e vicolo e ci si lascia trasportare
dai versi di Saba:
“La mia città che in ogni parte è viva, ha il cantuccio a
me fatto, alla mia vita pensosa e schiva” (Dal Canzoniere, Trieste).
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Umberto Saba, pseudonimo
di Umberto Poli (Trieste, 1883-Gorizia,1957) |
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L'emozione di trovarsi davanti alla -libreria antiquaria- di Saba è indescrivibile; il passato si tocca con mano con moti dell'animo aspiranti. |