lunedì 29 dicembre 2014

Tra le meraviglie di Napoli: Il tesoro di San Gennaro



Duomo di Napoli. 
La reale cappella del tesoro di San Gennaro.


Foto di Al.

sabato 27 dicembre 2014

Napoli, l’Arte Presepiale a San Severo al Pendino



Presepe napoletano

Tra le meraviglie di Napoli, sono stata colpita profondamente dalla XXVI Mostra di Arte Presepiale, esposta nel complesso monumentale di San Severo al Pendino, organizzata dall’Associazione Italiana Amici del Presepio.  
Sono esposti  al pubblico  i presepi più caratteristici e prestigiosi di maestri artigiani provenienti da Napoli e da tutta Italia, per preservare una tradizione centenaria.
Le opere denotano grande maestria e coinvolgono emotivamente per la preziosità degli elementi, la cura dei particolari, l’amore per una tradizione  che testimonia le proprie radici, espressione di  cultura e di continuità.
Si viene inondati dalla vivacità della vita napoletana di un tempo e di oggi, dal sogno atavico di Pulcinella, dai suoni, dai colori e dai profumi che hanno segnato e che segnano la vita di questa meravigliosa città.
Invito calorosamente tutti a visitare la mostra per  la bellezza e  la magia che emana.
Ogni altra parola sarebbe inadatta ad esprimerne la suggestione.


Via Duomo, 286 - Napoli - tel. 081 7956423
Orario: dal lunedì al sabato ore 9,00 -18,30
Ingresso gratuito


lunedì 22 dicembre 2014


                                                                                                                                                                         Pascale Grazia


A tutti gli amici

A tutti i lettori

Buon Natale e un felice Anno 2015

Con la musica nel cuore

mercoledì 17 dicembre 2014

8 dicembre a Sarno. Il corteo dell’Immacolata



La Vergine Immacolata


Lei appare sotto il portale della chiesa e io vengo inondata da una folla straboccante che toglie il respiro mentre  mordo l’ultimo pezzo di mostacciolo e roccocò che mi è stato gentilmente offerto con un sorso di anice.
Inizia così la processione dell’Immacolata.
Tutto il paese si mobilita e gareggia per creare il tosello più bello. I rioni preparano un’accoglienza da regina a colei che ha il potere di riunire intorno a sé l’intero popolo di Sarno che non lesina perché ovunque ci siano canti, suoni, fuochi, colombe che segnano di bianco candore il cielo, mentre dai balconi parati a festa con le più belle coperte preziose di ricami è un tripudio di coriandoli.
Ritornare al paese è sempre un’emozione che aumenta il fascino delle proprie radici e rafforza a distanza di anni quel rapporto di appartenenza che nel tempo si nutre di ricordi.
Seguire il lungo corteo che accompagna l’Immacolata è ritornare indietro nel tempo e rivedere volti amici di coloro che hanno accompagnato parte della nostra vita e scoprire i vuoti di chi non è più presente.
La statua dell’Immacolata, scolpita in legno d’ulivo dallo scultore napoletano Gaetano Catalano, nel 1696, è dolce  nel volto bellissimo, nell’atteggiamento carezzevole di chi  ama dialogare col proprio popolo, accorso anche dai dintorni, un fiume che aumenta a dismisura passo dopo passo per le vie del paese.


Il tosello
 
 Vestita con un abito in stile ‘600 napoletano, la vergine appare in tutta la sua bellezza e solennità.
Scortata dalle autorità e preceduta dalla banda musicale, adagiata su un letto di fiori bianchi  attraversa  le strade del paese quasi a voler  parlare a tutti e dire che c’è tanto bisogno di amore e di compassione; un invito silenzioso perché ognuno colga la purezza delle parole non dette ma sentite nel cuore e  diffonda il messaggio di pace, di amore e di solidarietà di cui il mondo ha  tanto bisogno.
Ritornare alla semplicità e alla  bellezza  dei sentimenti è emozionante e questi momenti ci accomunano e ci rendono tutti più buoni, più disponibili, pronti ad aprire le nostre porte in uno slancio fraterno dove anche chi è lontano dalla fede si sente pronto ad abbracciare il vicino e a provare quel sentimento francescano di grande fratellanza  che diventa il più bel messaggio da donare per il  Natale alle porte.
Tutto questo ho sentito  in un meraviglioso giorno di sole, ritornando a Sarno per l’Immacolata Concezione.

Anna Lanzetta

Foto di Al



martedì 16 dicembre 2014

Tramonto sul Vesuvio


Tutto è poesia in questa foto che ritrae il Vesuvio da Sarno tra

 bellissimi colori dove

il tramonto

diventa musica per il cuore.

giovedì 27 novembre 2014

Buon compleanno a Pietro



L'anno scorso ero proprio piccolo…non mi riconosco

Ora ho due anni, sono grande e felice

Baciiiiiii.....Bacissimi!

Quanti regali! La torta di nonna Anna è buonissima

Ciao mamma e ciao papà al prossimo anno.
Compleanno di Pietro
13 novembre 2014
 

mercoledì 26 novembre 2014

Claudio Brunelli, pittore


Claudio Brunelli
 
Artista geniale che una morte precoce portò via, troppo presto perché potesse esprimere tutto ciò che la sua creatività gli suggeriva. Un ricordo per un giovane morto a 17 anni, stroncato da un male incurabile ma che con l’arte aveva espresso i sentimenti che lo avevano legato alla vita: gli affetti familiari, il paesaggio, la tristezza, la malinconia per ciò che era costretto a lasciare, strappato da una morte che gli impediva di godere del dono della vita, un artista che con l’arte aveva saputo guardare nel profondo delle cose, carpirne il senso e rielaborarlo con la maestria del disegno, della scultura, della pittura con forme, linee e colori , elementi ai quali  affidò il suo sentire e il suo messaggio di vita. 



È sfogliando il libro di Giacomo Basile che si delinea la personalità di Claudio Brunelli, un ragazzo affascinato dalla vita, ma a lei sottratto giovanissimo in quel territorio del Galluzzo che tanto aveva amato, come si evince dal senso di malinconia che traspare dalle sue opere. 



La morte gli negò il tempo di vivere ma non la possibilità di delineare la sua genialità.

Firenze, Biblioteca Comunale, Galluzzo,  lunedì 17 novembre 2014
Presentazione del libro-catalogo: Giacomo Basile Claudio Brunelli Un talento perdutoYoucanprint Self-Publishing
 

domenica 16 novembre 2014

È bello ritrovarsi



Continua il sodalizio con le colleghe dell’ITIS “A. Meucci”.

Sono passati dodici anni dal mio pensionamento e sembra ieri, ancora unite, ancora insieme.
Questa volta l’occasione per riunirci ce l’ha offerta Lucia Querques che dopo un lungo sodalizio con la scuola, prima come insegnante e poi come Dirigente, a forza ha dovuto lasciare anche se col cuore in mano rivolto a quel mondo a cui tanto ha dato e che tante soddisfazioni (più che meritate) le ha procurato.



Anna Lanzetta, Angela Fornaciari, Marina Parisi, Paola Consolani, Ornella Rontani, Fiorella Menna,  e Andreina Guerrieri e Cristina Meringolo, presenti col cuore.

Al centro, Lucia Querques.

È stato bello ritrovarci, insieme abbiamo brindato con torte varie e abbiamo rammentato il tempo felice  trascorso a scuola.

Grazie care amiche e a ritrovarci ancora  per le ultime novità.


domenica 9 novembre 2014

25 anni fa, la caduta del muro che divise Berlino



Il 9 novembre 1989, 25 anni fa,  cadeva il muro di Berlino,  uno degli avvenimenti più importanti del Ventesimo secolo.

La caduta del Muro di Berlino mise fine alla divisione della capitale della Germania sancita con la costruzione del muro 28 anni prima.




Il muro, costruito nel 1961, era un sistema di fortificazioni fatto costruire dal governo della Germania Est per impedire la libera circolazione delle persone tra Berlino Ovest e il territorio della Germania Est.

I lavori per la costruzione iniziarono nella notte tra il 12 e il 13 agosto con palizzate e filo spinato e con rinforzi poi  di blocchi di cemento.
 



Il muro era lungo 155 chilometri ed era controllato con torrette di avvistamento e posti di blocco.
Oltre duecento persone furono uccise dalle guardie nel tentativo di fuggire a Berlino Ovest.
Oltre cinquemila persone riuscirono a varcare il confine.

Con la speranza che nessun muro sarà più eretto a separare uomini, popoli e territori.
 

Foto personali.


giovedì 6 novembre 2014

Visitando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Battaglia tra Alessandro e Dario


domenica 2 novembre 2014

All’ombra dei cipressi…il cimitero degli Allori




Luoghi di ricordi, di silenzi non contaminati da rumori, luoghi di pace, di serenità, di memoria,  i cimiteri rievocano storie, racconti, aneddoti, sono incontri con gente comune, con artisti, poeti, letterati e musicisti, con personaggi che hanno compiuto imprese gloriose.
Il cimitero Evangelico degli Allori che si trova a Firenze, in via Senese 184, non mette tristezza o malinconia ma è come un giardino dove il verde sembra trovare l’ambiente favorevole per crescere e avvolgere le tombe come un manto.
Il cimitero molto ampio, è tenuto in modo impeccabile, pulito, ordinato e curato anche nella disposizione delle tombe; a guardarlo, la vista spazia come in un anfiteatro.
È un luogo che che dona serenità e pace allo spirito, è confortevole e invita a una lunga sosta  fatta di solennità.

Tomba di Arnold Böcklin  

Le tombe sono moltissime e semplici nella fattura , altre più ricche di particolari ma molto decorose, ospitano personaggi illustri che riaccendono la memoria e richiedono una sosta per riandare con il pensiero a poeti e scrittori, specie stranieri e a personaggi illustri: Harold Acton - scrittore britannico, Anna Banti - scrittrice e traduttrice, Leonardo Savioli – architetto italiano,  Herbert Perccy Horne – collezionista d’arte britannico e tanti altri, che con le loro opere e con la loro sepoltura in questo luogo, testimoniano il nostro passato e il loro amore per Firenze. 






Il 2 novembre è la festa dei morti e passeggiando tra le tombe,  di passo in passo  la memoria si accende tra passato e presente e si espande  ai tanti morti di un tempo, ai morti del presente vittime delle guerre, di soprusi, dell’insania degli uomini, ai profughi e ai tanti bambini dalla vita spezzata.
Il Cimitero degli Allori mi è sembrato un libro aperto sul mondo, che mi ha rievocato nel presente nomi e personaggi di un tempo che rendono cara la memoria e ricca la storia.
 

All’ombra dei cipressi…Il cimitero degli Inglesi


Tomba di Elizabeth Barrett Browning
E il pensiero va ai propri cari....il mio al cimitero di Sarno che custodisce coloro che abbiamo amato, indelebili nel cuore.

Luogo di raccoglimento e di composta serenità, il cimitero degli Inglesi, posto su di una collinetta naturale  tra due strade molto frequentate in  piazzale Donatello, avvolge il visitatore con grande suggestione  e lo trasporta in un’atmosfera di serenità e di pace,  fuori dal tempo.
Lungo il viale che lo attraversa,  le epigrafi fermano il passo e sembra di sfogliare  una pagina di storia in cui spiccano i nomi di personaggi illustri che hanno amato Firenze e dove hanno scelto di essere sepolti. Tra le tante  tombe  di sobria struttura,  che in alcuni periodi si coprono di lillà, spicca per bellezza  quella della poetessa Elisabeth Barrett Browning, morta a Firenze nel 1861, ma molti sono i personaggi che parlano alla nostra memoria come quella  di alcuni discendenti di Shakespeare o di Jean Pierre Viesseux. 






È  la prima volta che  visito questo cimitero e la commozione  è stata grande anche per la devastazione a cui è stato sottoposto dal nubifragio che poco tempo fa si è abbattuto su Firenze e che ha sradicato moltissimi cipressi di lunga data.



Il pittore svizzero Arnold Böcklin  si ispirò a questo cimitero per realizzare l’opera L’isola dei morti e a questo quadro si ispirò il compositore Sergei Rachmaninoff per la sua Op. 29, L’isola dei morti.

Il cimitero degli Inglesi è uno dei luoghi di Firenze che merita una visita e un ricordo.
 

lunedì 27 ottobre 2014

Quando l’arte fa sognare


Dissolvenze

Alla mia amica Andreina e alla sua arte

 

La pittura di Andreina Guerrieri è un’immersione  nella luce, nei colori, nel sogno.
È rappresentativa di uno stato d’animo solare.
È evocativa di un periodo della vita legato all’infanzia.
È fortemente espressiva nella rappresentazione di una natura fresca, brillante e incontaminata.
La pennellata sicura e apparentemente semplice costruisce con maestria una realtà che consente  a chi guarda di immergersi e lasciarsi rapire da una dissolvenza dove il pensiero si espande seguendo il ritmo di linee che intrecciandosi aprono all’immaginario la possibilità di vedere oltre il contingente e di penetrare la sfera del mistero che infrangendo il colore osa penetrare in esso.






Cipressi nel sole

Atmosfere evanescenti ma di forte impatto emotivo.
 Il penitente travolge verso un viaggio all’infinito e i cipressi si caricano di spiritualità nell’evocare luoghi di cari ormai trapassati, intrecciandosi con la poesia che diventa memoria a Bolgheri.
Andreina  rivela nella sua pittura il proprio carattere e la propria personalità. Caratteri appena sussurrati ma che sanno dialogare con gli elementi della natura che diventano proiezioni del suo animo semplice ma tenace nel costruire un mondo che regala  una gioia fantasiosa ai bambini e  una riflessione meditata agli adulti e a tutti coloro che sanno cogliere nella sua arte lo specchio intimo della realtà.
 



       
 Il penitente 

Biografia
Andreina Guerrieri nasce a Montaione (FI) il 14 ottobre del 1951. Si laurea in giurisprudenza all’Università di Firenze e dedica la sua vita all’insegnamento e all’arte. 
Si esprime con tecniche tradizionali che arricchisce con sperimentazioni di inusuali materiali e colori. I suoi lavori prendono vita dalle pulsioni inconsce che si traducono in esplosioni di colori.

Per le mostre, premi e segnalazioni  vedi:
google- Andreina Guerrieri Rosso Cinabro