sabato 25 maggio 2013


Viaggio a Sarajevo. Una serata con Giovanni Esposito



Nel racconto che Giovanni ha condotto al Teatro delle Spiagge di Firenze, relativo al viaggio d’istruzione che ha realizzato con gli studenti del Liceo “Agnoletti” di Campi Bisenzio, si scopre un  modo nuovo di fare storia, una storia viva, resa tangibile attraverso luoghi e testimonianze. Un viaggio della memoria che conduce i ragazzi a scoprire luoghi non posti dovutamente all’attenzione. Luoghi non molto distanti da noi dove la guerra ha seminato morte, distruzione, segregazione e pulizia etnica.


In un silenzio profondo, la voce di Giovanni sommessa ed emozionata, ci ha condotto a Sarajevo, a Srebrenica e in altri luoghi limitrofi, dove la guerra ha lasciato segni di distruzione sia nelle persone che nel paesaggio, dove le donne sono state protagoniste di violenze inaudite, dove la stessa città porta impressa nell'atmosfera che si respira la violenza subita e l' atrocità a cui è stata sottoposta. La gente, dice Giovanni è ospitale e offre in modo magnanimo ciò che possiede; vuole raccontare  la propria storia, perché sia conosciuta e ricordata. Toccante è il momento in cui Giovanni dice: migliaia di persone visitano Auschwitz, pochissimi questi luoghi e nel silenzio che ci investiva noi eravamo l’unica presenza. La sua voce si fa più cupa e appena percettibile, quasi un sussurro, quando col racconto ci conduce nel cimitero che ospita migliaia di morti; è il massacro di Srebrenica dove migliaia di musulmani bosniaci furono massacrati nel 1995 dalle truppe serbo-bosniache, uno dei più sanguinosi genocidi avvenuto in Europa dai tempi della seconda guerra mondiale. Le donne forti e coraggiose custodiscono i loro uomini  che vi giacciono e raccontano: sono migliaia ma il numero per ora è incerto perché non tutti i corpi riesumati sono stati identificati.

Le parole del racconto ci sgomentano, avvertiamo  il silenzio di quel luogo e lo viviamo come un invito forte a non dimenticare.

Il viaggio d’istruzione diventa in tal modo un mezzo per riflettere e ragionare in un contesto multidisciplinare. Un’esperienza da ripetere con altri studenti perché si dia voce e ascolto a questa realtà poco diffusa e troppo spesso elusa, perché il viaggio diventi specialmente per i giovani storia vissuta.
I giovani vogliono sapere, testimoniare e affrontare percorsi di storia innovativi a livello cognitivo e strumentale, che ben vengano dunque altri viaggi d’istruzione simili, da inserire in un piano educativo finalizzato alla formazione, per lezioni di vita, atte a realizzare una crescita consapevole, a diffondere la conoscenza storica in cui diventi sempre più stretto il senso della storia inteso come appartenenza universale.

In qualità di insegnante e di  educatrice, invito le scuole e gli insegnanti a  ripetere  quest'esperienza per tutto ciò che può donare in termini di valori. 

Giovanni, usando toni ora lievi, ora sommessi, a volte sussurrati, ci ha raccontato con il suo monologo, anche in video quest’esperienza notevole sotto il profilo informativo e educativo. Il pubblico si è compenetrato preso da evidente commozione, testimoniata dall’applauso scrosciante ma non immediato.

Firenze, Teatro delle Spiagge, 23 maggio 2013