lunedì 8 marzo 2021


 

In relazione al libro “Parole e pensieri di Bona Bianchi, Donna di Piombino”, questa breve recensione  è solo un assaggio che preannuncia ciò che contiene il libro: biografia, testi autografi, foto, articoli pubblicati su riviste varie. Bona Bianchi (1910 - 1973) nacque a Piombino da Zeffira Milanesi e Edmondo Bianchi, cresciuta poi dai nonni Zaira e Pietro, quando la mamma morì e per il dolore, il padre fuggì lontano. Quando  fece ritorno a Piombino costruì una villa per la figlia (che aveva 10 anni), affacciata sul golfo di Salivoli, una splendida costruzione che chiamò Villa Bona. Bona era  alta un metro e sessantacinque, capelli neri, occhi castani, amava il mare, soprattutto le scogliere ma anche  la campagna, sempre aperta a ogni cambiamento e alla moda. Diplomata maestra a Firenze, laureata in Belle Arti, coltivò la passione per  la musica, divenne concertista di pianoforte e  da mezzosoprano cantò la parte di Liù in Turandot di Puccini. Studiò le lingue e frequentò i corsi per il restauro degli arazzi fino a riprodurne uno: La Madonna del cardellino che la figlia Anna Maria custodisce nella propria casa. Visse durante il fascismo la sua giovinezza e in giovanissima età scrisse il suo primo e unico romanzo L’incantesimo. Amava la famiglia,  il marito Sante Rossi, i figli Piereduardo e Anna Maria e la nipotina Francesca che le riempivano le giornate di gioia. Nel ’34 si sposò e seguì il marito prima  a Milano, (dove nacque il figlio Pieredoardo) e poi   in Libia dove  a  Bengasi nacque la figlia Anna Maria; infine ritornò a Piombino. Villa Bona fu la sede del suo soggiorno piombinese, fino alla morte del marito che mancò a soli 44 anni, a causa di un incidente sul lavoro. Il dolore era incolmabile e  la salvarono gli affetti e la scrittura.  Girò molto in Italia, visse anche a Lecce e con il tempo si accorse di possedere doti da medium, aiutando i medici a scoprire malattie e prevedendo persino la morte di Stalin. Chi era Bona Bianchi? La risposta è nel commento di un’amica che ne ricorda la personalità e il carattere: una persona d’eccezione, unica, rarissima…l’ho cercata nella memoria…perché lei sapeva dare agli amici e alle persone care, quel gesto, quella risata, quel suggerimento saggio e sereno, che solo un’anima grande e ricca, sa dare nella maniera giusta. La sua scrittura, meticolosa, precisa nelle descrizioni, riflette la sua personalità: evoluta, solare e schietta e la sua sensibilità di sognatrice. La scrittura le è stata amica sotto molteplici forme: racconti, fiabe,  traduzioni e ha tracciato con la scrittura il mondo nel quale è vissuta, la sua vita, le sue gioie, le sue vicissitudini. È stata un’artista  poliedrica. La lettura dei suoi scritti aiuta a capire la sua personalità, a stabilire un rapporto dialogico con il suo carattere, i suoi pensieri, le sue aspirazioni di donna ricca di estro e di fantasia, ma essenzialmente  di donna libera e moderna. Ha amato vivere tra gli agi. La permanenza al mare ha allietato molti periodi della sua vita. Circondarsi di cose belle le ha donato momenti di intensa felicità. Ha contribuito, con il suo modello di vita a dare più valore alla donna, rendendola partecipe diretta del proprio tempo. Ha  abbellito la sua vita con gusto e interesse per le arti e la moda, affascinata dalle correnti artistiche che si andavano affermando ma senza lasciarsene travolgere. Conoscere, informarsi e coltivare la cultura le  dava quella libertà di pensiero e di agire che non era di tutti né facile da conquistare. Ma  nella sua vita non ci furono soltanto bellezza e leggerezza, al contrario tante le vicissitudini negative e i momenti di smarrimento che potete leggere nel libro  in analogia con le  eroine dei suoi racconti. È  stata molto creativa, ha amato il sogno e l’incantesimo,  ma si è arresa a molte realtà tristi che ha trasfuso nei suoi scritti. Lunga e varia è stata la sua attività di giornalista. Alcuni dei suoi scritti, raccolti in vari quaderni, messi insieme a mo’ di libro, furono  pubblicati in varie riviste e periodici ai quali collaborò. Non visse a lungo Bona Bianchi, un triste giorno del 1973 Aulo Taddei, Ivio Barlettani e Alfio Callai la salutarono dalle colonne di Costa Etrusca come la gentile e cordiale scrittrice di brani antologici sulla sua Piombino, una donna d’altri tempi, che aveva vissuto a fondo la sua epoca (gli anni Trenta) e la sua terra, per raccontare il passato con uno stile raffinato ed elegante. 

 Il libro è reperibile a Piombino presso libreria Coop, Corso Italia, 12