Galileo Chini La vita 1919
È un’immersione nell’arte, la
mostra “Orizzonti d’acqua tra Pittura e Arti Decorative. Galileo Chini e altri
protagonisti del primo Novecento” con la quale
Pontedera celebra l'artista fino al 28
aprile.
L’armonia della bellezza invade
di opera in opera, svelando un artista eclettico, multiforme che dona senza
risparmio il proprio genio in un susseguirsi di emozioni tra pittura, affresco
e ceramica dove il filo conduttore è l’acqua che suona come refrigerio allo
spirito nell’incanto di paesaggi ora sulle
sponde dell’Arno ora su sfondi
marini, dove il sole accecante si abbatte su onde placide o altamente
fluttuanti, che inondano o tattili o impalpabili e lasciano dentro un
profondo sapore dell’arte ampiamente vissuta, assaporata e regalata con il vero
gusto di compiacersi e di compiacere. Dall’Arno al fiume di Bangkok, da Venezia
ai centri balneari e termali di Viareggio, Montecatini e Salsomaggiore è tutto
un refrigerio di gusto e di bellezza. L’artista, una delle
figure di maggior rilievo del Modernismo internazionale e alcuni artisti che
hanno condiviso con lui le esperienze del periodo, dal Simbolismo al Liberty,
dalla Secessione viennese alle suggestioni dell’Orientalismo, presenti in mostra quali: Plinio
Nomellini, Giorgio Kienerk, Leonardo Bistolfi, Duilio Cambellotti, Aroldo
Bonzagni, Moses Levy, Lorenzo Viani e Salvino Tafanari, ci regalano un’armonia
di bellezza in una molteplicità di forme, di linee, di colori e di spazi.
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