A pochi chilometri dal lago di Scanno, arroccato su uno sperone di montagna sorge un antico borgo medievale in pietra. È Scanno, cosìdetto dalla forma di uno sgabello, una delle principali attrazioni turistiche d’Abruzzo, situato in provincia dell’Aquila, nell’alta Valle del Sagittario tra i Monti Marsicani e i confini del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il fiume Sagittario denominato nell’antichità Flaturnum e Frigidum è citato da D’Annunzio nella tragedia La Fiaccola sotto il moggio ambientata ad Anversa degli Abruzzi.
Il panorama che si gode dal borgo è suggestivo. Cocuzzoli, castelli e cime altissime conferiscono al territorio un aspetto fiabesco.
Molti viaggiatori, visitando il territorio ne sono rimasti affascinati. Interessante è la descrizione che ne fa l’inglese Richard Keppel-Craven (1779-1851), nel volume II, capitolo IX delle Excursions in the Abruzzi and Northern Provinces of Naples (1837): La Valle o piuttosto il borro offre un aspetto singolarmente selvaggio, stupendamente ornato da ciuffi di rampicanti e da fiori che crescono nelle spaccature della roccia.
Basta immergersi tra i vicoli e le strade di questo borgo, annoverato tra i più belli d’Italia, tra archi e portali per goderne appieno l’atmosfera e ammirare gli scorci che catturano ogni scatto fotografico.
La monumentale fontana Saracco (sec. XVI e XVIII ) è composta di due archi. Quello a sinistra (1549) serviva come abbeveratoio per gli aimali; l’altro, di epoca posteriore, con i quattro mascheroni chiamati: Re, Regina, Zoccolante e Cappuccino ha un piano d’appoggio molto alto per permettere alle donne di collocarsi sul capo più agevolmente le conche, dopo d’averle riempite.
I negozi degli orafi e della manifattura a tombolo fermano il passo di ogni visitatore per le loro preziosità e i palazzi più antichi tracciano del borgo importanti momenti di storia.
Ogni portoncino denota nel decoro un gusto raffinato e qualche donna in abito d’epoca , riporta a un tempo passato mentre l’intestazione delle strade come pure le lapidi ricordano i personaggi illustri come quella posta a memoria di Vincenzo Tanturri (Scanno 1835-1885), il cui apporto nel campo medico fu notevole.
La “presentosa” è un gioiello in oro o in metallo placcato oro a forma di stella con intarsi in filigrana, indossato dalle donne nelle occasioni di festa. Al gioiello si è ispirato Gabriele Ciutti per un suo racconto.
La chiesa medievale di Santa Maria della Valle o dell’Assunta (XIII sec.) è in stile romanico abruzzese (con pietra locale). L’interno è stato riadattato tra il 1563 e 1567.
Il portone centrale, intagliato, mostra un altorilievo di due teschi per anta, in monito del “memento mori” ai fedeli entranti da queste porte. È di scuola borgognona (XII-XIII secolo) con strombatura ad arco a tutto sesto.
Usciamo da Scanno per incontrare altri luoghi e continuare il racconto.
Anna Lanzetta